Dopo l’evidente interesse dimostrato da Washington nelle questioni ucraine, non sorprende se il figlio del vicepresidente americano Biden e il «figliastro» del segretario di Stato sono annunciati nel consiglio d’amministrazione di una delle più importanti aziende ucraine che produce gas.

Del resto entrambi i padri sono stati a Kiev nei giorni scorsi e tra incontri al vertice e strategie militari, non possono aver mancato l’occasione di sistemare i propri figli o conoscenti. Il figlio di Biden non è solo nel cda della Burisma, ma è anche diventato il capo dell’ufficio legale. Così che se ci fossero dei contenzioni con Mosca, per dire, non potrà mancare di fare mancare la sua esperienza.

Secondo l’ufficio dei portavoce di Biden, naturalmente, da parte del vice presidente «nessun endorsment per il figlio», quanto una volontà espressa dall’azienda produttrice di gas, precedentemente controllata dall’ex presidente Yanukovich. Caduto per quello che Mosca definisce un colpo di Stato, a seguito delle violenze di Majdan. Gli Usa in questo modo hanno contribuito a una doppia sconfitta per Yanukovich, politica ed economica.