«Finiamo il lavoro».È stato questo il messaggio di Joe Biden nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, forse il miglior discorso della sua presidenza fino ad ora. Un appello lanciato ai repubblicani che però non sembra vogliano accoglierlo. Se c’è un’immagine che rappresenta questo discorso è quella di Biden con alle sue spalle la vice presidente Kamala Harris in piedi ad applaudire, e lo speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy ostinatamente seduto, a braccia conserte.

DAVANTI A UN CONGRESSO spaccato, e con i toni di quella che potrebbe essere la sua campagna elettorale, Biden ha dettagliato un’agenda politica progressista, che include tasse più alte per i ricchi e pene per quelli fra di loro che le evadono, pene per i profittatori della pandemia e fine della tolleranza per big pharma, big oil e big tech, controllo delle armi e un freno alla violenza della polizia, promettendo al contempo di sancire il rispetto dei diritti dei lavoratori, proteggere il diritto all’aborto, estendere e proteggere la sanità garantita dall’Obamacare e creare un futuro di energia pulita.

SULLA SANITÀ Biden ha portato a casa risultati insperati, ma «invece di far pagare più imposte ai benestanti, qualche repubblicano vuole tagliare la copertura medica e sociale» ha detto il presidente, facendo balzare in piedi la deputata di estrema destra Taylor Green e provocando boati e fischi repubblicani, con molti che gridavano «bugiardo».

«Va bene, allora siamo d’accordo» ha concluso Biden, vincendo così una trattativa sul budget in diretta nazionale. E non ha mancato di sottolineare che l’inflazione sta finalmente diminuendo, la disoccupazione è al minimo degli ultimi 50 anni e le leggi bipartisan, come l’Inflation Reduction Act e il CHIPS and Science Act, approvate sotto la sua presidenza, hanno tutto il potenziale per creare migliaia di posti di lavoro.

PER LA POLITICA ESTERA ci sono stati solo pochi minuti, a dimostrazione che si è davvero trattato di un discorso elettorale, diretto agli americani tradizionalmente più interessati a cosa accade a casa, più che fuori.
Molti media Usa hanno parlato di un successo inaspettato. Biden lo ha affrontato con i sondaggi che sottolineano come la maggior parte degli americani pensi che la sua amministrazione sia inefficace, con molti democratici non entusiasti della prospettiva che si candidi per la rielezione e mentre deve affrontare il chiaro disprezzo della maggior parte dei repubblicani.

Tutto questo nonostante i risultati che la sua amministrazione è riuscita ad ottenere, anche se molti di questi sono ancora in fase di implementazione, e i loro effetti per ora non sono ancora chiari a tutti.
Un discorso non cambia il mondo, ma dopo questo discorso sullo stato dell’Unione le prospettive sono cambiate ed è chiaro che Biden e il suo team puntano sulla serietà politica mostrata dal governo in contrasto con la condotta dei repubblicani della Camera, che minacciano di mandare la nazione in default.

E ALLA FINE BIDEN HA CONVINTO anche l’ala più a sinistra del Partito democratico, mantenendo un piede al centro: «Sono un sincero capitalista – ha detto – ma questo non vuol dire che non si debbano tassare i più ricchi». Il suo progetto di sanità, istruzione e sostegno economico ha raccolto il favore anche di Elizabeth Warren, Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez.

«Ci sono molti punti sui quali potremo lavorare insieme – ha dichiarato Sanders – Abbassare il costo delle medicine, far sì che tutti abbiano accesso alle cure di cui hanno bisogno. È chiaro che i ricchi dovranno pagare di più».