Il gigante farmaceutico Merck contribuirà a realizzare il vaccino contro il coronavirus di Johnson & Johnson, patto insolito tra concorrenti, ma che aumenterà notevolmente l’offerta del vaccino appena autorizzato in Usa.

L’accordo tra le due multinazionali farmaceutiche sottolinea l’urgenza di produrre e distribuire dosi di vaccino sufficienti per inoculare il maggior numero possibile di persone, in una corsa contro il tempo per frenare la diffusione della pandemia.

Il vaccino J&J a differenza degli altri, necessita di una sola dose e può essere conservato nei normali frigoriferi.

L’addetta stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha spiegato che il governo Usa sta utilizzando il Defence Production Act, una legge risalente ai tempi della guerra in Corea, per aiutare ad attrezzare due strutture Merck, e che il processo di collaborazione delle due società è stato uno sforzo avvenuto «attraverso il governo», quando ai funzionari dell’amministrazione è stato chiaro che Johnson & Johnson da sola non avrebbe raggiunto gli obiettivi di produzione.

Merck è uno dei più grandi produttori di vaccini al mondo, ma non è riuscito a svilupparne uno proprio contro il coronavirus, secondo l’accordo dedicherà a Johnson & Johnson due strutture, una fornirà servizi di «riempimento-finitura», l’ultima fase del processo di produzione durante la quale la sostanza del vaccino viene posta in fiale e confezionata per la distribuzione, mentre l’altro stabilimento produrrà il vaccino, e ha il potenziale per aumentare l’offerta, forse anche raddoppiandola.

Gli sforzi dell’amministrazione Biden per aumentare la produzione del vaccino Johnson & Johnson suggeriscono che i suoi programmi per fermare la pandemia stanno seguendo le direttive della task force scientifica della Casa Bianca guidata da Anthony Fauci, che vede il vaccino svolgere un ruolo chiave anche nell’affrontare le sfide future, come l’eventuale necessità di vaccini per bambini e di dosi di richiamo per contrastare le varianti del virus.