A un giorno dalla decisione della Corte suprema che non ha bloccato la controversa legge sull’aborto del Texas, diversi Stati stanno già valutando provvedimenti che imitano quello texano. Arkansas, South Dakota e Florida hanno annunciato di aver iniziato a lavorare per limitare il diritto ad interrompere le gravidanze oltre le sei settimane, nonostante spesso le donne non si accorgono nemmeno di essere incinte entro quella data.

PER FAR PASSARE le restrizioni il Texas ha fatto ricorso ad un’architettura legale nuova e spregiudicata, che consente ai privati cittadini di intentare causa civile contro chiunque assista una donna incinta che cerca di abortire oltre i termini stabiliti dal divieto, offrendo loro anche un risarcimento di 10mila dollari per le eventuali spese sostenute.

Gli avvocati della Aclu, l’associazione di legali che lavorano per la protezione dei diritti civili, hanno segnalato che gli Stati a guida repubblicana potrebbero provare ad adottare una struttura simile per aggirare i paletti posti dai tribunali, oltre che sull’aborto, anche su altri temi controversi, come quelli che riguardano le armi, o le precauzioni per il Covid.

I tribunali potrebbero, tuttavia, annullare la legge del Texas molto prima che quei legislatori statali abbiano la possibilità di tentare le loro mosse legali, se i gruppi che si battono per il diritto all’aborto riusciranno a dimostrare che le donne subiscono dei danni alla salute a causa del modo in cui la legge impedisce l’accesso alla procedura. Per dimostrarlo c’è però bisogno di trovare persone disposte a violare intenzionalmente il divieto, e a diventare querelanti davanti al tribunale del circuito più conservatore del Paese e a una supermaggioranza conservatrice della Corte Suprema.

IL PRESIDENTE USA, così come la vice Kamala Harris, hanno subito reagito: Biden ha dichiarato di non volersi limitare alle dichiarazioni e ad un’opposizione dialettica, ma di stare lanciando uno sforzo federale per rispondere e contrastare da Washington quella che è una legge locale.
Biden ha definito la nuova struttura di applicazione della legge uno «schema bizzarro che ha il potenziale di scatenare caos incostituzionale», e ha incaricato il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, insieme al Dipartimento di Giustizia di cercare misure che il governo federale possa intraprendere per garantire aborti sicuri e legali in Texas ed evitare precedenti che possono estendersi a macchia d’olio. La legge texana «è quasi anti americana», ha detto il presidente. «E la cosa più dannosa è che crea una sorta di sistema di vigilantes».

Il provvedimento è talmente restrittivo – non vengono risparmiate neanche le vittime di stupro o incesto – che perfino alcuni conservatori che si oppongono al diritto all’aborto, sostengono che sia pessimo per veicolare la loro causa.