Tra Joe Biden e papa Francesco c’è un «vero feeling». Il commento che arriva dalla Casa bianca dopo l’incontro di ieri in Vaticano tra il presidente Usa e il pontefice è entusiastico. Più composta, come da consuetudine, la reazione della Santa sede, che parla di «colloqui cordiali» e conferma un «impegno comune» sulla difesa dell’ambiente e sulla lotta alla pandemia.

AL DI LÀ DELLE DICHIARAZIONI, che fra i due vi sia stata concordia su diverse questioni è dimostrato dalla durata dell’udienza: 75 minuti, molti di più dei 50 minuti concessi da Francesco a Obama, più del doppio della mezz’ora trascorsa con Trump. Concordia non solo perché Biden è cattolico – il secondo presidente Usa, dopo Kennedy –, ma soprattutto perché su alcuni argomenti il papa e l’inquilino della Casa bianca sono allineati. «Nel corso dei cordiali colloqui ci si soffermati sul comune impegno nella protezione e nella cura del pianeta, sulla situazione sanitaria e la lotta contro la pandemia di Covid-19, nonché sul tema dei rifugiati e dell’assistenza ai migranti», si legge nella nota della sala stampa vaticana.

Si tratta di questioni su cui Roma e Washington marciano nella stessa direzione: la campagna per la vaccinazione anti-Covid, di cui Biden ha parlato anche con il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin (i due «hanno discusso gli sforzi per promuovere il sostegno globale alla vaccinazione del mondo in via di sviluppo», ha fatto sapere la Casa bianca); e l’ambiente, soprattutto dopo l’era Trump, che aveva liquidato l’allarme sul riscaldamento globale e archiviato l’accordo di Parigi sul clima, rilanciato invece da Biden.

UN TEMA SU CUI FRANCESCO è intervenuto poche ore prima, con un audiomessaggio alla Bbc, in vista della Cop26 di Glasgow. «Il cambiamento climatico e la pandemia da Covid-19 mettono a nudo la radicale vulnerabilità di tutti e tutto e suscitano numerosi dubbi e perplessità sui nostri sistemi economici», ha detto Francesco. «I decisori politici che prenderanno parte alla Cop26 sono chiamati con urgenza ad offrire efficaci risposte alla crisi ecologica in cui viviamo e, in questo modo, concreta speranza alle generazioni future».

IL PAPA E IL PRESIDENTE USA, informa la sala stampa vaticana, hanno avuto anche «uno scambio di vedute su alcune questioni attinenti all’attualità internazionale e alla promozione della pace nel mondo tramite il negoziato politico».

TEMI SU CUI, nonostante gli elogi di Biden («lei è il più grande combattente per la pace che abbia mai conosciuto»), le posizioni sono distanti – ad esempio per quanto riguarda il disarmo –, ma sicuramente più vicine rispetto a quelle di Trump.

UN TEMA SU CUI INVECE c’è sintonia è quello della «tutela dei diritti umani, incluso il diritto alla libertà religiosa e di coscienza». Biden infatti è un cattolico, anzi un cattolico-democratico volendo utilizzare una categoria politica, “figlio” del Concilio Vaticano II e di un «cattolicesimo del dialogo, che va contro la logica delle polarizzazioni sociale, razziale e politica degli anni precedenti», spiega Stefano Ceccanti, autore di una corposa introduzione al libro del teologo gesuita Murray (Noi crediamo in queste verità, Morcelliana), fra gli ispiratori di Kennedy e, per estensione, di Biden. Ed è lo stesso papa Francesco ad aver bloccato l’ala destra dell’episcopato Usa che voleva negare la comunione a Biden perché favorevole al diritto delle donne di abortire. «Non ho mai rifiutato l’eucaristia a nessuno», ha risposto Bergoglio a un giornalista statunitense sul volo di ritorno dalla Slovacchia, un mese fa. «Ogni volta che i vescovi hanno gestito non come pastori un problema si sono schierati sul versante politico».