Sembra non trovare requie la malasorte abbattutasi sulla Biblioteca universitaria di Pisa, chiusa dal maggio del 2012 in seguito al terremoto che ha colpito drammaticamente il nord-Italia con epicentro in Emilia. Le scosse avevano provocato un aggravamento dei problemi già esistenti della struttura ma a oggi è ancora l’unico edificio in Toscana a rimanere chiuso e inaccessibile a causa del sisma.

Seicentomila volumi, numerose cinquecentine, più di duemila riviste e la possibilità di fruire di uno dei luoghi centrali della cultura pisana e non solo, sembrava davvero arrivato il tempo della sua riapertura (fissato più o meno per ottobre) ma a quanto pare una perdita d’acqua ingente – oltre ad aver rovinato circa un centinaio di volumi – provocherà ulteriori ritardi sui lavori di restauro.

La notizia è che ora si può firmare un appello per chiedere e pretendere la sua riapertura, possibilmente con spiegazioni che siano per una volta significative della situazione. Molti i nomi illustri tra le adesioni (che possono essere inviate a cronaca.pisa@lanazione.net) o visitando il sito ufficiale dell’associazione «Amici della biblioteca universitaria di Pisa», presieduta da Chiara Frugoni e che da quattro anni sollecita e monitora la questione http://amicibup.wordpress.com