Patrizio Bianchi, quello che a sentir lui – post del 5 febbraio – non avrebbe potuto fare il ministro perché «compromesso» con la precedente titolare del ministero dell’Istruzione, ha deciso di cacciarlo ieri pomeriggio. Pasquale Vespa, insegnante e sindacalista, non fa più parte della segreteria del sottosegretario Rossano Sasso, il leghista arrivato in viale Trastevere sulle ali della confusione – aveva scambiato Topolino per Dante Alighieri.
Appassionato di fotomontaggi e post volgari, aggressivi e sessisti, Vespa ha trascorso gli ultimi anni a insultare su Facebook Lucia Azzolina. Ma ha fatto in tempo ad attaccare anche Draghi. L’ex ministra 5 Stelle quando ha visto che Sasso l’aveva chiamato al ministero ha denunciato: «Il mio stalker è tra i collaboratori del sottosegretario». Colmo della beffa, ha detto Azzolina, Vespa che è accusato di condotta aggressiva in rete (l’ex ministra l’ha denunciato e ci sarà un processo) avrebbe lavorato proprio con il sottosegretario che ha ricevuto la delega al cyberbullismo. «Pasquale Vespa – ha detto Azzolina – ha trascorso gli ultimi due anni della sua vita ad insultarmi pubblicamente, fomentare aggressioni verbali e allusioni sessuali»
Bianchi «pur riconoscendo l’autonomia dei sottosegretari nella nomina degli staff» ha deciso ieri di dare revocare l’incarico a Vespa e ha espresso «la massima stima nei confronti dell’ex ministra Lucia Azzolina». Nessun commento da Sasso e dalla Lega, mentre gli altri partiti della maggioranza a cominciare dai 5 Stelle hanno espresso soddisfazione. Vespa è iscritto all’ordine dei giornalisti campani e ieri, «appresa la notizia della revoca dell’incarico di collaboratore del sottosegretario alla pubblica istruzione», è stato segnalato al consiglio di disciplina dell’ordine.