È guerra contro uno dei più amati classici della Disney. Bisogna riconoscere a Fox News, e in generale alle outlet della destra filosoficamente affini alla rete di Murdoch, la capacità di fare scoppiare un incendio dal nulla (ricordate «la guerra di Natale»?) – e garantire che si propaghi con la velocità di un razzo ripreso da tutte le outlet di segno politico diverso (come questa).

Tra le fonti di oltraggio e derisione più feconde, a cui Fox ricorre regolarmente per alimentare lo spirito d’indignazione dei suoi seguaci, c’è la cosiddetta «woke culture». L’ultima opportunità di deriderne lo zelo censorio è stata offerta da un malaugurato articolo apparso nel supplemento viaggi del «SFGate», la versione digitale del quotidiano californiano «San Francisco Chronicle» – di cui probabilmente, senza l’aiuto di Fox News, non si sarebbero accorti molti non residenti della Bay Area. La pietra dello scandalo era nascosta in un’apparentemente innocua recensione alla nuova attrazione  Disney Snow White’s Enchanted Wish, versione non solo tecnicamente rinnovata con effetti laser e animazione cgi, ma anche riscritta della ride Snow White’s Scary Adventure, una delle poche attrazioni rimaste (pur occasionalmente aggiornata) che datano all’apertura originale di Disneyland, nel 1955.

NELLA SUA PRIMISSIMA versione (chiamata Snow White and Her Adventures) la ride non prevedeva nemmeno la presenza di Biancaneve (l’idea era che i visitatori assorbissero il suo punto di vista) ed era un viaggio tra la foresta e un castello popolato di streghe e scheletri, con puntatina alla casa dei sette nani, sempre inseguiti dalla strega, il tutto molto haunted house, una casa dei fantasmi. Già resa meno «spaventosa» nel 1983, la ride è stata ulteriormente ripulita della sua dimensione horror e reinaugurata, con un nuovo nome e un happy ending – il bacio del principe azzurro che risveglia Biancaneve – in tempo per la recente riapertura post Covid di Disneyland.

Sostanzialmente positiva, la recensione di «SFGate» elogiava il fatto che la ride avesse eliminato l’elemento gotico che apparentemente faceva urlare di paura alcuni bambini (ma la paura non è parte del bello di andare in un parco e tema? Per non parlare delle favole di Grimm). Unico problema: il bacio di «amore vero» del principe – perché, scrive il giornalista del «SFGate», visto che Biancaneve dorme, non si tratta di un bacio consenziente.

LA SCELTA di evidenziare questo aspetto «diseducativo», nello specifico della ride, ma che poi si traduce a tutto l’epilogo della fiaba di Biancaneve è meno un bizzarro tentativo di accomunare Grimm, Disney e il date rape (come invece suggeriscono i numerosi segmenti dedicati da Fox alla «storia»), che il segno di un paralizzante pensiero automatico, che ormai possiede moltissime redazioni come quella del «SFGate», e che è incapace di distinguere il sensato dal ridicolo. Meglio mettere le mani avanti proteggere i bambini (già protetti e riprotetti dalla ride troppo paurosa), gli ignari genitori che non hanno decifrato l’insidia dietro all’happy ending della fiaba, e soprattutto la redazione e i proprietari del giornale. Perché, dietro allo zelo della woke culture, «cultura del risveglio» e ad eccessi di scrupolo come questo, spesso si nascondono le elucubrazioni degli uffici legali. A quello di Disneyland, adesso, sta il rispondere – dopo aver speso già un sacco di soldi per rendere la ride più «adatta ai bambini». Mentre ci pensano, lasciamo che Biancaneve dorma per sempre, che il principe finisca solo vecchio e scapolo e che la strega viva a lungo felice e contenta.