«Non esiste nessuno patto e non esiste nessun segreto». La lettura dei giornali costringe l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani alla smentita: non ha concordato con Matteo Renzi il nome del prossimo candidato alla presidenza della regione Emilia Romagna, offrendo in cambio l’appoggio in parlamento di quella minoranza che gli è rimasta fedele alle riforme e alla legge elettorale volute da Renzi. Troppo poco digeribile per i militanti l’idea di uno scambio sotto banco. Che avrebbe riguardato la candidatura del sindaco di Imola Daniele Manca, ex bersaniano da tempo passato con Renzi, ben visto anche dal governatore uscente Vasco Errani, costretto alle dimissioni dopo una condanna. Manca è la continuità nella linea Bersani-Errani. Il segretario attuale e l’ex lo avrebbero preferito all’altro bersaniano trasferitosi alla corte di Renzi, il segretario regionale Stefano Bonaccini che però adesso ha il delicato incarico di responsabile enti locali nella segreteria nazionale. Ma il nome che piace di più ai renziani della prima ora è un terzo, quello del deputato modenese Matteo Richetti. In tutto questo i candidati che sono ufficialmente in pista per le primarie di fine settembre sono altri. Il prodiano Patrizio Bianchi, assessore regionale uscente all’istruzione. E l’ex sindaco di Forlì Roberto Balzani, sostenuto dai civatiani. Per la griglia finale dei contendenti Pd si aspetta l’intesa tra Renzi e Bersani, che sia segreta o pubblica.