Quando il 16 dicembre 2014 l’Università di Parma gli conferisce la laurea honoris causa, Bernardo Bertolucci rievoca i momenti e i luoghi della sua magnifica ossessione, dove l’autobiografia artistica si mescola continuamente con le memorie private. Se Baccanelli, a cinque chilometri da Parma dove abita la famiglia, è la prima stazione del percorso, Casarola, il paesino appenninico in cui vanno d’estate, è l’appuntamento fondamentale dove adolescente gira le prime immagini, senza sapere ancora cos’è il cinema. Nella sua lunga avventura, in cui girerà a Parma, a Roma, ma anche a Parigi, a Pechino, nel Sahara, in America, si avverte sempre il senso di meraviglia dinanzi al mezzo, lo stupore profondo in cui ogni volta ricomincia da capo, coinvolto nella complessa alchimia alla base di ogni film. Sfilano i momenti forti della fascinazione che l’accompagna negli incontri con Pier Paolo Pasolini e Jean-Luc Godard. Senza dimenticare la lezione di Jean Renoir: “Ricordati, bisogna sempre lasciare una porta aperta sul set. Non si sa mai: qualcuno potrebbe entrare, inatteso, è la realtà che ti sta facendo un regalo!” (pp. 108, euro 8,00).