Un Silvio Berlusconi in grande spolvero, ieri, dopo un silenzio di diversi giorni: il Cavaliere ha colto la palla al balzo, utilizzando un’intervista di Flavio Zanonato, il ministro dello Sviluppo economico, che in mattinata aveva spiegato come fosse molto improbabile che il governo potesse riuscire a evitare l’aumento dell’Iva (dovrebbe passare dal 21 al 22% in luglio). Berlusconi è tornato nella sua piena veste anti-governista e anti euro & Europa, già ampiamente esibita nell’ultima campagna elettorale, invitando l’esecutivo a risolvere il problema, anche sforando – se fosse necessario – il 3% del deficit.

«Il governo sta cercando otto miliardi di euro. Mi chiedo in quale azienda non si possano ridurre i costi dell’1%. È veramente innaccettabile che non si trovino questi fondi», ha detto Berlusconi durante la cerimonia di inaugurazione della casa di cura Villa San Mauro di Pontida. Bisogna andare a Bruxelles – ha poi proseguito – «non per battere i tacchi» ma per «rimettere a posto le cose» e sforare il limite del 3% di deficit e il fiscal compact perché nessuno «ci manderà fuori da Ue ed euro».

«Bisogna che qualcuno nel governo – ha continuato nel suo show il Cav – abbia il coraggio e l’autorevolezza di andare a Bruxelles e di dire a quei signori: “Noi siamo in questa condizione perché ci avete cacciato voi con la vostra dannata politica di austerità. Dobbiamo rimettere a posto le cose, da qui in avanti il limite del 3% all’anno e il fiscal compact ve lo potete dimenticare”. Ci volete mandare fuori dalla moneta unica? Fatelo. Ci volete mandare fuori dalla Ue? Ma no. Vi ricordiamo che noi versiamo 18 miliardi all’anno e ce ne ridate indietro solo dieci. Ma chi mai ci manda fuori dall’una e dall’altra parte?».

Berlusconi poi è stato parecchio pesante con il governo Letta, che pure il suo partito sostiene. È partito dall’aumento dell’Iva, che «secondo gli economisti che hanno la testa sulle spalle non porterebbe maggiori entrate all’erario ma un decremento» per la diminuzione dei consumi, e ha continuato con l’Imu, altro cavallo di battaglia del Pdl: una tassa «dannosa e ingiusta» che «noi vogliamo che sia abrogata per un fatto quasi simbolico, riappacificare i cittadini con lo Stato». Infine l’altro grande tema economico: «Il governo non potrà mai creare lavoro, il lavoro lo possono creare solo gli imprenditori: dobbiamo sostenere questi capitani coraggiosi che oggi dobbiamo chiamare eroi». Con la solita stoccata finale ai magistrati: «I problemi che frenano la ripresa sono il costo del lavoro, la burocrazia e il costo di uno Stato che si è troppo espanso ma anche la magistratura, con cui è difficile fare i conti».

Un fuoco di fila, in particolare contro il ministro Zanonato, che hanno alimentato anche Fabrizio Cicchitto e Renato Brunetta, capigruppo alle Camere del Pdl: «Perché Zanonato – ha detto Cicchitto – invece di rilasciare interviste distruttive non si correla e non lavora in modo costruttivo con Stefano Fassina e Renato Brunetta? Non abbiamo ancora capito se Zanonato è un gaffeur o un killer».

Dal fronte del governo sono arrivate diverse repliche, che in parte hanno anche aperto qualche spiraglio in più rispetto a Zanonato, ma sempre senza promettere miracoli. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha spiegato che «dobbiamo prendere misure ben riflesse e ponderate, tenendo conto di tutti gli aspetti». «La palla Iva è sempre stata nel mio campo – ha sottolineato il ministro – Occorre il tempo necessario per fare un’azione fiscale ragionata e ragionevole». «Stiamo facendo di tutto per evitare l’aumento dell’Iva. Stiamo lavorando per cominciare a congelarla, ma sarebbe importante riuscire anche a evitare del tutto l’aumento», ha aggiunto il sottosegretario allo Sviluppo Claudio De Vincenti.

Critico verso Berlusconi, il segretario del Pd, Guglielmo Epifani: «Così Berlusconi indebolisce l’Italia». E dalla Ue è arrivato uno stop allo sforamento del deficit: il commissario agli Affari economici Olli Rehn ha spiegato che «assicurare che il deficit resti sotto il 3% e fare le riforme richieste sono la chiave per la ripresa in Italia».