Il voto sulla decadenza, che resta fissato per mercoledì prossimo, si avvicina e su Silvio Berlusconi piove una nuova tegola giudiziaria che potrebbe essere foriera – teme il Cavaliere che non intende certo farsi «da parte», fa sapere – di altre spiacevoli novita. La pubblicazione delle motivazioni per la condanna in primo grado a sette anni nel processo Ruby per concussione e prostituzione minorile, depositate ieri, descrivono un Cavaliere impegnato come regista. «Regista del bunga bunga», scrivono le tre giudici di Milano.
«E’ stato provato», aggiungono, che il Cavaliere «abbia compiuto atti sessuali con El Mahroug Karima», in arte Ruby, sapendo che era minorenne perché glielo aveva detto lei, «in cambio di ingenti somme di denaro e di altre utilità, quali gioielli». Non solo: secondo il collegio Berlusconi «pagava i testimoni», avendo una «capacità a delinquere consistita nell’attività sistematica di inquinamento probatorio a partire dal 6 ottobre 2010, attuata anche corrispondendo» a Ruby e «ad alcune testimoni ingenti somme di denaro». E la senatrice Maria Rosaria Rossi, l’eurodeputata Licia Ronzulli e una serie di ragazze ospiti delle Arcore’s nights («collaudato sistema prostitutivo»), oltre al pianista Danilo Mariani e a Mariano Apicella, avrebbero «mentito» quando hanno testimoniato in aula per «personali vantaggi economici e di carriera loro derivanti da deposizioni compiacenti». Da qui, è il timore dell’ex premier, potrebbe nascere un processo Ruby ter.
Sentenza «surreale», secondo gli avvocati Longo e Ghedini. «Donne magistrato che bollano a vita giovani donne, un femminicidio giudiziario», si scatena Daniela Santanchè. Nelle motivazioni della sentenza si spiega la condanna per concussione, le pressioni sulla questura di Milano per far rilasciare la ragazza, la notte del 27 maggio 2010: il Cavaliere «intervenne pesantemente sulla libertà di autodeterminazione del capo di gabinetto», Pietro Ostuni, e «attraverso il superiore gerarchico, sul funzionario in servizio quella notte in questura, al fine di tutelare se stesso, evitando» che Ruby, la nipote di Mubarak, «svelasse l’attività di prostituzione». E lo fece con una «sproporzione tra l’intensità e la costrizione, proveniente dalla seconda carica istituzionale dello Stato, rispetto allo scopo». Forza Italia insorge, in attesa del giorno del giudizio nell’aula del senato.
Berlusconi “regista” del bunga bunga
Processo Ruby. Depositate le motivazioni della sentenza: "Sesso in cambio di soldi, pagati anche i testimoni"

Processo Ruby. Depositate le motivazioni della sentenza: "Sesso in cambio di soldi, pagati anche i testimoni"
Pubblicato 10 anni faEdizione del 22 novembre 2013
Pubblicato 10 anni faEdizione del 22 novembre 2013