Matteo Salvini ha giurato che non avrebbe mai ceduto alle richieste tedesche, ma l’accordo con Berlino sui cosiddetti «secondari», i profughi che dopo aver presentato richiesta di asilo in Italia si sono poi trasferiti in Germania, sarebbe ormai in dirittura di arrivo. O almeno questo è quello che ha detto ieri Eleonore Petermann, portavoce del ministero degli Interni tedesco secondo la quale i negoziati con Roma sarebbero in uno «stato avanzato» e «partiamo dal principio che un accordo sarà trovato».

Intanto sempre sui secondari Berlino un accordo lo ha sicuramente raggiunto con la Grecia e segue quello analogo raggiunto la scorsa settimana con la Spagna. Ad annunciarlo è stata sempre la portavoce del ministro degli Interni Seehofer, il falco che prima dell’estate aveva minacciato la cancelliera Merkel di far cadere il governo se non si fosse trovata una soluzione al problema.

All’accordo con Atene, raggiunto giovedì sera, manca solo la firma, ha spiegato la portavoce. Come nel caso di Madri è stata concordata la possibilità di respingere chi ha chiesto asilo in Grecia entro 48 ore.

Gli accordi bilaterali con i Paesi di primo arrivo sono il metodo individuato dalla Merkel per rimandare indietro i migranti che si sono spostati in Germania in attesa che si arrivi a una riforma del regolamento di Dublino. Impresa molto improbabile, se non proprio impossibile, viste le divisioni esistenti tra i 28. Ora a Berlino manca solo di siglare un accordo con l’Italia cosa che, nonostante Salvini, sembra essere a portata di mano.