Un programma di autori, tendenze e possibili scoperte del cinema mondiale ma soprattutto la scommessa faticosamente conquistata del ritorno in presenza con un festival che accadrà fisicamente dopo l’edizione in streaming lo scorso anno e un’altra, questa, che prima di arrivare alla conferma ha attraversato diversi riposizionamenti strategici obbligati dalla pandemia. Ecco dunque la Berlinale 2022 (10-20 febbraio) col Mercato del film spostato online e la durata del festival compressa per gli addetti ai lavori alla prima settimana mentre gli ultimi giorni saranno riservati al pubblico. Non solo: le sale sono a capienza ridotta e ci si dovrà testare con tampone antigienico (gratuito in Germania e di facile accesso) ogni giorno – tranne sembra chi ha il booster. L’imperativo insomma – con restrizioni maggiori rispetto al quotidiano tedesco – sembra quello di evitare qualsiasi problema di contagio che possa essere connesso al festival, anche accettando con molte limitazioni – non sarà semplice nella contrazione temporale riuscire a coprire le diverse sezioni e i tantissimi titoli.

DICIOTTO i film in concorso, l’Italia gareggia con Leonora addio di Paolo Taviani, il primo film girato «da solo» dopo la morte di Vittorio – insieme col precedente Cesare deve morire avevano vinto l’Orso d’oro nel 2012 – ispirato alle sorti avventurose delle ceneri di Pirandello e del loro viaggio tra Roma e Agrigento. In Berlinale Special c’è invece Dario Argento, il suo Occhiali neri in cui ritroviamo anche Asia, è un’immersione nell’oscurità: il mondo di una ragazza che ha perduto la vista in un incidente e il buio di un giorno d’eclissi solare. In Panorama troviamo l’opera seconda di Chiara Bellosi, autrice di talento già mostrato nel precedente Palazzo di giustizia, che in questo nuovo Calcinculo si confronta con un romanzo di formazione nell’adolescenza. Nel mio nome di Nicolò Bassetti, prodotto da Elliot Page, parte dall’esperienza personale dell’autore: la transizione di genere del figlio Matteo mentre Una femmina film d’esordio di Francesco Costabile, è il ritratto di un ragazza nella Calabria della ’ndrangheta.

TORNANDO al concorso, Denis Cotè – che era stato lo scorso anno nel concorso di Encounter vincendo il premio per la sceneggiatura con il molto bello Hygiène sociale presenta Une eté comme ça in cui mette a confronto tre giovani donne e i loro fantasmi sessuali. Rimini è il nuovo film dopo qualche anno di assenza di Ulrich Seidl, la storia di una pop star in decadenza che si è rifugiata nella città felliniana d’inverno.
In Everything Will Be Ok Rithy Panh compie un nuovo passaggio nelle sue riflessioni sul potere che qui partonoda una domanda: se gli animali governassero il mondo si comporterebbero come gli uomini? Si ispira apertamente a Fassbinder Peter von Kant di François Ozon – che sarà il film di apertura e nel cast, omaggio e citazione ha anche l’attrice e complice fassbinderiana Hanna Schygulla. Nuovo film anche per Hong Sang Soo, l’inarrestabile regista coreano che alla Berlinale è una presenza abituale arriva con The Novelist’s Film. Avec amour et acharnament è la nuova opera di Claire Denis, protagonisti Juliette Binoche e Vincent Lindon, dal romanzo di Christine Angot, Un tournant de la vie: le esistenze tra cambiamenti improvvisi di una coppia che si ama, lei incontra per caso il suo ex, e da allora quel quotidiano muta inesorabilmente.
In Panorama c’è anche il nuovo film di Alain Guiraudie, Viens je t’emmène mentre tra Forum, la sezione più indipendente e Encounters, anch’essa competitiva, incontriamo il ritratto dei fondatori della sezione Forum, Erika e Ulrich Gregor – Komm mit mir in das Cinema – Die Gregors di Alice Agneskirchner, Coma di Bertrand Bonello, Journal d’Amérique di Arnaud des Pallières e Mutzenbacher di Ruth Beckermann.