Il festival si avvicina – si terrà a Berlino dal 10 al 16 febbraio – e si susseguono gli annunci dei film selezionati. Stavolta è il turno del Forum e di Berlinale Classics, ma ancor prima dei titoli sono le misure di sicurezza contro il covid a tenere banco. I protocolli per partecipare alla manifestazione sono stati ora meglio specificati e, al contrario di quanto riportato anche su queste pagine la scorsa settimana, non ci sarà alcuna «corsia preferenziale» per chi ha ricevuto la terza dose. Tutti i partecipanti dovranno mostrare il risultato negativo di un tampone antigenico svolto il giorno stesso presso i centri accreditati (oltre alla prova di vaccinazione o guarigione), non saranno validi i kit fai da te.

«PER QUANTO la pandemia possa aver paralizzato la vita nelle nostre società, i registi di tutto il mondo non hanno perso nulla della loro inventiva e del loro desiderio artistico» si legge nella presentazione del Forum, che accoglie tre titoli portoghesi: l’adattamento dal teatro O Trio em Mi Bemol di Rita Azevedo Gomez, Mato Seco em Chamas di Joana Pimenta e Adirley Queirós, il documentario di Raul Domingues Terra que Marca. Tra i nuovi annunci anche Geographies of Solitude di Jacquelyn Mills, che in 16mm ha ripreso i paesaggi della piccola isola canadese Sable Island.

BERLINALE Classics proporrà le première di sette classici restaurati digitalmente tra cui Mamma Roma di Pasolini, di cui si festeggia il centenario dalla nascita. Gli altri sono Notre Musique di Jean-Luc Godard, la rock opera degli Who Tommy, Suzhou he di Lou Ye, Larks on a string di Jirí Menzel (censurato nel ’69, vinse l’Orso d’oro nel ’90), Kawaita hana di Masahiro Shinoda e infine Brüder di Werner Hochbaum. Quest’ultimo, film muto del ’29 sugli scioperi dei portuali di Amburgo, conoscerà una nuova sonorizzazione che verrà presentata dal vivo dalla Berlin Philharmonic il 13 febbraio.