Sono tre le produzioni italiane nel concorso della settantesima edizione della Berlinale (20 febbraio – 1 marzo), la prima diretta da Carlo Chatrian e Mariette Rissenbeek. Tra questi il debutto nella competizione ufficiale dei fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, che proprio alla Berlinale – sezione Panorama – avevano esordito nel 2018 con La terra dell’abbastanza. In concorso presentano Favolacce, ambientato nelle periferie come il loro primo film, interpretato da Elio Germano protagonista anche di Volevo nascondermi di Giorgio Diritti – che uscirà nelle sale italiane il 27 febbraio – biopic sul pittore naif Ligabue.

Il terzo titolo è una coproduzione italiana di un regista americano, anche se romano d’adozione: Abel Ferrara, che alla Berlinale porta Siberia, con protagonista ancora una volta Willem Dafoe. Siberia. «È girato in Messico, a Mexicali, uno dei posti di confine dove stanno costruendo il muro, a Monaco, in Alto Adige – ci aveva raccontato Ferrara a riprese appena terminate – È un film sui sogni, sull’attraversamento della natura selvaggia».
E in competizione tornano anche dei registi spesso ospiti della Berlinale: Hong Sangsoo con The Woman Who Ran e Christian Petzold (Orso d’argento alla miglior regia nel 2012) con Undine, protagonista una ragazza laureata in storia (Paula Beer) che lavora come guida turistica a Berlino. E ancora Sally Potter con The Roads Not Taken: 24 ore nella vita di un padre e una figlia interpretati da Javier Bardem e Elle Fanning. E i nuovi film di Tsai Ming-Liang – Days – Rithy Panh (il documentario Irradiated) e Philippe Garrel, The Salt of Tears: protagonista un ragazzo, Luc, diviso tra due amori.

Sempre in concorso con il suo nuovo film, There Is No Evil, il regista iraniano Mohammad Rasoulof, che però non potrà partecipare al festival: gli è proibito lasciare il suo Paese in quanto «colpevole» di dare un’immagine cupa e pessimista della società iraniana.

E POI Berlin Alexanderplatz di Burhan Qurbani – storia di un rifugiato nigeriano, realizzata con il supporto di TorinoFilmLab – DAU. Natasha di Ilya Khrzhanovskiy e Jekaterina Oertel, Delete History di Benoît Delépine e Gustave Kervern, The Intruder di Natalia Meta – adattamento di El mal menor dello scrittore argentino C.E. Feiling – Never Rarely Sometimes Always di Eliza Hittman, My Little Sister di Stéphanie Chuat e Véronique Reymond e All the Dead Ones di Caetano Gotardoe Marco Dutra. E dopo il passaggio al New York Film Festival, arriva alla Berlinale il nuovo film di Kelly Reichardt: First Cow.
Oltre ai 18 film del concorso 2020, sono stati annunciati ieri altri titoli che verranno presentati nella sezione Berlinale Special Gala, tra i quali c’è la nuova opera d’animazione targata Pixar: Onward di Dan Scanlon (in sala dal 5 marzo), ambientato in un mondo popolato da creature fantastiche.