«Finiscila! Cerca almeno di morire da uomo coraggioso!». «Ma io non posso morire: ho un appuntamento». Questo frammento di dialogo da Accadde una notte è stato scelto dagli organizzatori come emblematico per la presentazione del Bergamo Film Meeting edizione 32 (dall’8 al 16 marzo, sito con tutte le informazioni: www.bergamofilmmeeting.it). Perfetto perché nella prima parte del dialogo si prende atto che la situazione è disperante. L’attenzione del Meeting è da sempre rivolta al vecchio continente che in questi ultimi anni sembra davvero malmesso, ma i bergamaschi hanno scelto di credere che l’Europa sia ancora in grado di uscire dal letargo delle speranze e delle occasioni mancate.

E poi, bisogna dirlo, sorridere è imperativo, non dobbiamo lasciarci travolgere dagli eventi, seppure tutto dia l’impressione di prendere una piega balorda. Ecco allora che, forse anche perché si inizia l’8 marzo, il programma punta sulle personali di tre registe con una nuova sezione “Europa: femminile, singolare”. L’islandese Sólveig Anspach, origini culturalmente composite e capacità narrativa che spazia dal documentario alla fiction. Poi c’è l’austriaca Jessica Hausner, che si era fatta notare anche da noi per Lourdes, un gioiellino prezioso, infine l’italiana Antonietta DeLillo della quale sarà possibile vedere anche materiali meno noti. Sempre in ambito muliebre va segnalata la rassegna di cortometraggi a regia femminile proveniente dalle scuole di cinema europee, premiate con il Cilect Prize (in collaborazione con Milano – scuola di cinema e tv). E per sottolineare che il cinema a Bergamo è una cosa seria, ma non seriosa, ecco Ma papà ti manda sola?, dove il titolo del film di Bogdanovich viene preso in prestito per una sezione dedicata a «personaggi femminili che irrompono sulla scena ribaltando equilibri consolidati e provocando sommovimenti che alla fine fanno dire che il mondo non è più quello di prima», magnifiche e dirompenti eroine dei film di Hawk, Capra, Truffaut, Sturges. LaCava e altri ancora.

Naturalmente c’è il concorso, con sette film inediti in Italia, una fantamaratona notturna (il venerdì), un cult movie (La costola di Adamo), una mostra omaggio all’animatore francese Pierre-Luc Granjon (che propone anche una sua carta bianca attraverso i film che lo hanno influenzato), il Kino club dedicato a bambini e ragazzi, la ricca personale dedicata all’inarrivabile Dirk Bogarde (con riedizione del fotoromanzo I disperati tratto dal film omonimo di Compton Bennett, con Bogarde ovviamente protagonista). Attore sornione, schivo, arrivò a distruggere gran parte del suo archivio di appunti sui copioni originali, manoscritti, per fortuna ci sono rimasti una sessantina di suoi film (23 in cartellone).

Infine «Visti da vicino», la sezione composta da una quindicina di documentari che con discrezione o senza pudore ci riportano alla realtà. Non la fanno lunga a Bergamo sulle difficoltà, che pure ci sono, loro sono fatti così: ruvidi, sgobboni e innamorati di cinema, quello capace di far sussultare di emozioni, anche senza far saltare i botteghini.