Sono tosti i bergamaschi. Tosti e indomabili. Pur avendo attraversato uno dei momenti più tragici dell’intera storia guardano avanti e non si lasciano prendere dall’emozione, si limitano a dire che «Quando ci siamo messi al lavoro per organizzare la 39a edizione di Bergamo Film Meeting, immaginavamo uno scenario diverso da quello attuale. Pensavamo, infatti, a un’edizione ibrida, che potesse svolgersi parte online e parte in presenza. Non mettevamo in conto un’apertura completa, ma che si potesse almeno entrare in sala, seppure con i posti contingentati. Questo ci avrebbe permesso di mantenere vivi alcuni ’passaggi’ che riteniamo fondamentali e congeniti alla natura di Bergamo Film Meeting: l’incontro, il confronto, le emozioni e i pensieri condivisi, il senso di una partecipazione consapevole, la coltivazione di conoscenze e amicizie. Purtroppo, l’emergenza sanitaria sta di nuovo inaridendo queste, peraltro tiepide, nostre illusioni».
E ALLORA bisogna puntare solo sull’online, in attesa di celebrare l’anno prossimo i quaranta anni, sperando che tutte le brutture siano passate. Ma questa edizione è comunque di una ricchezza forse addirittura debordante, pronta a riempire le quattro sale virtuali (My Movies; Mubi, You Tube Bfm; Cineteca Milano) con abbonamenti più che abbordabili e molte possibilità gratuite. Sette film in concorso, 14 documentari Visti da vicino, con l’aggiunta di una proposta Cgil diretta da Pippo Mezzapesa, La giornata, il racconto terribile della storia di Paola Clemente, quarantanovenne morta di fatica sotto il sole dei nostri campi del sud.
E approfondimenti sul cinema di Mia Hansen Løve e João Nicolau, omaggi a Marta Meszaros e Jerzy Skolimovski, talk tra l’altro con Luca Bigazzi, incontri industry, animazione, programmi per i più piccoli. C’è di tutto.
Volendo scegliere (ma ognuno potrà trovare online il proprio programma preferito) si potrebbe puntare su un cult movie come Quando la moglie è in vacanza di Billy Wilder, anche perché ritroviamo l’inarrivabile creatore di commedie intervistato spassosamente in Billy ma come hai fatto? nella retrospettiva dedicata a Volker Schlöndorff, autore eccentrico ma pienamente partecipe di quel momento particolare degli anni ’70 passato alla storia come Nuovo cinema tedesco. E per rimanere in ambito riscoperte retrò ecco alcuni documentari di Agnès Varda tra cui spicca un Black Panther del 1968.
MA PER PARLARE di Bergamo e di cinema si pensa a Ermanno Olmi, che infatti è presente nel programma con l’intervento proprio della Brigata Olmi «nume tutelare, non solo per l’origine comune, ma anche per l’attenzione all’ambiente e al rispetto dei viventi», che mette a disposizione lavori «bergamaschi» in streaming il cui ricavato verrà devoluto alla rete solidale di consegne a domicilio di beni di prima necessità per persone anziane o in condizione di fragilità.