Berardi torna libero: «Due anni di torture»
ROMA In cella in Guinea Equatoriale
ROMA In cella in Guinea Equatoriale
La sua figura è apparsa dalle porte dell’Aeroporto di Fiumicino più magra che mai: è il corpo di Roberto Berardi a testimoniare, prima ancora che lui apra bocca, il dolore e la sofferenza patiti per due anni e quattro mesi nel lager di Bata Central, carcere durissimo nella piccola, ma ricchissima, Guinea Equatoriale.
In Africa Berardi ha temprato il suo carattere per 20 anni, come imprenditore, ma è nei quasi due anni e mezzo di detenzione che ha trovato la vera Africa, quella che soffre ogni giorno e che patisce le angherie delle peggiori dittature del pianeta. Ad attenderlo a Fiumicino c’era la sua famiglia, l’ex moglie Rossella Palumbo, eroica e stoica donna che ha fatto molto di più di quando, razionalmente, si sarebbe potuto fare. Berardi oggi è la metà di quell’omone grande arrestato il 19 gennaio 2013 a Bata, diventato da frodato a frodatore dell’ex socio Teodorin Nguema, rampollo della dinastia Obiang al potere dal 1979.
Un potere di machete e bastone, che Berardi ha provato sulle sue vive carni. E’ con un filo di voce che Roberto torna al mondo: «Se non ci foste stati voi (giornalisti, ndr) la mia storia sarebbe rimasta nel silenzio: grazie». I suoi occhi, il suo viso, si bloccano solo quando gli si chiede se ha subito torture: «Si» dice laconico e addolorato «ho sofferto moltissimo». La voce è flebile, il fisico provato ma è il morale ad essere altissimo: un carattere che lo ha tenuto in vita e, a vederlo, è quasi facile immaginare il perché. E’ Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti umani del Senato, a sostenere fisicamente Berardi, ascoltato dalla magistratura italiana prima di essere riconsegnato alla vera libertà.
Nella sua Latina invece Berardi è accolto da eroe cittadino: amici e parenti sono anche sotto casa della madre Silviana, che di questa brutta vicenda è vittima come lo è stato il figlio: «Non riesco ancora a crederci, grazie a tutti», dice. La sua famiglia è quando di più gioioso si possa immaginare: la ex moglie Rossella raggiante e i figli, Giulia e Marco, che ritrovano un sorriso quasi dimenticato, la compagna attuale, Chantal, della Costa d’Avorio, e il piccolo Claudio che non si stacca dal padre. «La mia storia – dice Berardi – deve essere raccontata: come me ogni giorno in quel paese le persone subiscono di tutto».
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