Sarà una giornata storica oggi, sperano gli organizzatori, a 8 giorni dalle temute elezioni comunali di Vienna : due grandi iniziative di solidarietà per i rifugiati domineranno la città. Inizio ore 13. Il primo appuntamento è davanti al Westbahnhof , stazione ovest, diventato il simbolo di una nuova società civile auto-organizzata che da un mese assiste e sostiene i rifugiati in arrivo dall’Ungheria, con turni anche faticosi, giorno e notte. Da lì, piazza Christian Broda, partirà il corteo «Rifugiati benvenuti» promosso da Asyl in Not (emergenza asilo), tra le ong più radicali e politiche, contro «l’Orbanizzazione dell’Europa» che i governi europei stanno preparando, secondo Michael Genner, portavoce del gruppo, fortemente critico verso l’ipotesi hotspot nei paesi ai confini esterni Ue. «I rifugiati e le persone solidali hanno mostrato il cartellino rosso al sistema europeo razzista. Ribadiamo le nostre richieste: trattamento umano, frontiere aperte e no alla fortezza Europa. Centinaia di persone se non migliaia hanno aiutato a fuggire (i convogli organizzati per prendere i profughi, ndr) trasgredendo la legge. Se il diritto diventa torto resistere diventa un dovere, lo disse già Berthold Brecht».

Alla manifestazione che attraverserà la città fino al parlamento hanno aderito 121 gruppi e organizzazioni, iniziative nuove come train of hope o fuga in avanti, Sos convoglio per rifugiati in Ungheria, associazioni di rifugiati, Sos Mitmensch, il comitato Mauthausen degli exdeportati, i socialdemocratici di Vienna e organismi dei Verdi, organismi sindacali dell’Oegb, la OeH, rappresentanza studentesca nazionale.

Prima della partenza del corteo – si aspettano almeno 50mila persone in piazza – verrà messo in scena uno spettacolo, «die Schutzbefohlenen», ovvero quelli costretti sotto la nostra protezione, di Elfriede Jelinek, un testo sul trattamento dei rifugiati in Austria. Lo spunto la nota scrittrice Nobel per la letteratura l’aveva tratto dall’occupazione della Votivkirche, una chiesa di Vienna da parte di rifugiati pakistani, ma al testo è stato aggiunta in settembre una seconda parte sulle morti nelle barche e nei camion. La prima è già andata in scena anche al Burgtheater, il primo teatro della città. Infatti anche i teatri, musei e molti locali della città si sono mobilitati a favore dei profughi. Oltre allo spettacolo un programma fitto di interventi prima del corteo, e anche alla fine, davanti al parlamento si alterneranno rifugiati – prevista anche Maya, una tredicenne siriana – e gruppi musicali.

Ma non finisce lì: alle 16.30 inizia il secondo grande evento della giornata straordinaria che vuole arginare la minaccia annunciata da H.C. Strache, il leader della destra razzista della Fpoe, socio di Salvini e Marine Le Pen, che aspira al ruolo di sindaco di Vienna. Si svolge nella piazza più grande della città, Heldenplatz, piazza degli eroi, quella che occupò Hitler nel 1938 dinanzi a masse giubilanti di austriaci celebrando l’Anschluss (annessione) dell’Austria alla Germania nazista. La piazza fu riscattata da una gigantesca manifestazione antirazzista nel 1995, il famoso Lichtermeer (mare di luci) contro il potere montante della Fpoe allora di Joerg Haider, promotore di un referendum anti-stranieri. In piazza allora furono 300mila persone, il referendum fallì. Il clima di oggi ricorda quello di allora. Oggi la piazza sarà piena di «voices for refugees», quelle degli artisti sul palcoscenico e quelle dei manifestanti, ci sarà un grande concerto con nomi famosi e gruppi nuovi. Dall’Italia canterà Zucchero, si esibirà la famosa rockband Toten Hosen, il cantautore Konstantin Wecker, Conchita Wurst…, tra gli oratori artisti, attori intellettuali…

Il concerto di solidarietà per un’Europa umana è promosso dalla Volkshilfe (soccorso popolare), grande Ong attiva in tutti i settori sociali, di area socialdemocratica, in cooperazione con Lega operaia e samaritana, Caritas, la Diaconia, Croce Rossa. «In Europa e purtroppo anche in Austria c’è un gruppo di persone per le quali sembra che non valgano i diritti umani fondamentali. Persone che dovevano fuggire dalla loro patria. Questa cosa non la vogliamo più accettare. Perciò invito tutti quelli che si impegnano, si interessano, aiutano, gli indignati, quelli con empatia… ad esserci», si legge nell’appello di Erich Fenninger, presidente della Volkshilfe (che aderisce anche al corteo, le due iniziative sono autonome ma coordinate e condivise). Ultima notizia: alla manifestazione di Piazza degli Eroi parteciperà anche il presidente della repubblica Heinz Fischer con un discorso dal palco nell’ora di punta.

Insomma un intero paese mobilitato – così sembra – basterà per frenare l’assalto all’ultimo bastione rosso del paese? Ce lo dirà 11 ottobre.