Mentre continuano i morti e gli incidenti gravi sul lavoro, qualcosa si muove sul fronte politico: oltre al decreto di venerdì – definito positivo ma con modifiche necessarie dai sindacati degli edili – oggi al senato partono le audizioni sul progetto di legge per istituire una Procura nazionale del lavoro.

Un grave incidente sul lavoro è accaduto ieri mattina ad un’operaia di 62 anni dello stabili«Il gravissimo incidente alla dopo essere rimasta schiacciata in un macchinario tessile avvolgi-cavo, sul quale si era impigliato il suo camice. «La donna, la cui prognosi è riservata, è l’ennesimo verificatosi quest’anno nel settore. Dopo le morti di Luana D’Orazio, Giuseppe Siino e Sabri Jaballah poco di concreto è stato compiuto, questa strage va fermata», denunciano i segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Sonia Paoloni, Raffaele Salvatoni e Daniela Piras, appena saputa la notizia. «Abbiamo sollecitato un incontro specifico sul tema della sicurezza nel settore della moda col ministro Orlando», spiegano i sindacalisti.

Ieri invece è arrivato il giudizio di sindacati degli edili sul decreto per la sicurezza sul lavoro. Per FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, «il decreto va nella direzione giusta, ma vi sono alcune correzioni urgenti da fare già in fase di conversione e mancano alcune scelte di fondo». Positivo il «nuovo ruolo riconosciuto all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’ampliamento dei soggetti destinatari delle notifiche preliminari, l’implementazione della piattaforma informatica Inail e l’interoperabilità di tutte le banche dati dei soggetti ispettivi, la riduzione dal 20% al 10% di lavoratori in nero ai fini del blocco dell’attività di impresa, così come il venir meno del concetto di “gravi e reiterate violazioni”, al fine di procedere al fermo produttivo anche a seguito di una sola ispezione».

Per Feneal Filca Fillea, però, «va reinserita la comunicazione preventiva alle autorità sanitarie della presenza di amianto. Quindi occorre che tutte le casistiche previste producano il blocco di attività, a partire dalla mancanza di protezioni verso il vuoto, dalla mancata applicazione di armature di sostegno, dall’omessa vigilanza su rimozione o modifica dei dispositivi di sicurezza o di segnalazione. Tutte fattispecie che ricorrono spesso in caso di infortuni mortali». Per queste ragioni continua la «mobilitazione che culminerà il 13 novembre con una manifestazione nazionale a Roma con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil».

E oggi al Senato partono le audizioni per discutere in commissioni Lavoro e Giustizia il disegno di legge del M5s per l’istituzione di una Procura nazionale del Lavoro – primo firmatario Iunio Valerio Romano. «Questo nuovo organismo, nel quale opereranno magistrati specializzati in ambito giuslavoristico, è più che necessario non solo per rendere incisive le azioni di contrasto, repressione e prevenzione degli illeciti ma anche per coordinare l’azione dei diversi attori istituzionali che si occupano di sicurezza del lavoro – spiega il M5s – . Al tempo stesso dobbiamo continuare a investire su prevenzione e formazione dei lavoratori attraverso campagne mirate e divulgare la cultura della sicurezza, percorsi nelle aziende e nelle scuole su questi argomenti – continua la nota -. A partire dal ddl istitutivo della Procura nazionale del lavoro auspichiamo che le forze politiche remino tutte nella stessa direzione».