Sono tempi in cui si abusa di parole come «emozione», «sorpresa», «fascino», e via citando: sono termini da linguaggio pubblicitario degradato. Eppure una vera ecologia della parola sarebbe legittima emergenza di questi tempi in cui molto si urla, e poco ci si emoziona davvero. Anche in musica. Così potremmo di nuovo tornare a dire, con la certezza di non essere fraintesi, che questo nuovo lavoro di Paolo Fresu, Paolo Silvestri e dell’Orchestra Jazz del Mediterraneo è emozionante, sorprendente, e decisamente fascinoso. Silvestri ha creato per le musiche della Norma di Bellini, qui presentate non nell’ordine dell’opera, ma di funzionalità a una rilettura jazzistica, una veste al contempo smagliante, profonda, e piena di scatti swinganti. Con la tromba (a volte il flicorno) di Fresu che volteggia perfetta e ispiratissima e finisce per omaggiare con qualche allusivo glissando spericolato anche l’amico Enrico Rava, altro «rilettore» d’Opera. Bel gioco interno di citazione. Le soluzioni d’arrangiamento innovative di Silvestri aprono squarci e fenditure swing e in caso perfino stride spesso citando anche, però, l’eleganza imponente degli organici tardo romantici e dei classici del primo Novecento, accostati a momenti di delizioso camerismo timbrico.