È con il ritorno del capolavoro di John Neumeier, La Dame aux Camélias, che il Teatro alla Scala ha inaugurato la stagione di balletto 2017/2018. Un balletto che tocca puntualmente il pubblico per la messa a nudo delle sfumature psicologiche dei personaggi, per la qualità intima del rapporto tra la danza e la musica di Chopin, per il taglio cinematografico in flashback del montaggio. Alla Scala arrivò per la prima volta nel 2007 e coincise con l’addio alle scene di Alessandra Ferri, straordinaria tragedienne tornata poi a danzare in tutto il mondo nel 2013.

 
Questa volta accanto al Corpo di Ballo del Teatro e a Roberto Bolle, che lo danzò con Ferri dieci anni fa, l’étoile Svetlana Zakharova. Una solida e sentita partnership tra lei e Bolle, essenziale in un balletto come La Dame. Zakharova è una ballerina dalle linee incantevoli, braccia e gambe di innata eleganza e proporzioni, splendido ovale del viso. Nello stile narrativo di Neumeier, fondato su una scrittura che mette in luce i sentimenti attraverso la coreografia, l’interprete è spronato a trasformare bellezza e tecnica in racconto emotivo. Ed è quello che Zakharova fa a partire dai passi a due dove trova nel lirismo la qualità espressiva della sua poderosa tecnica. Così nel bellissimo passo a due del secondo atto, quando Armand e Marguerite vivono l’unico momento della loro storia in cui condividono la sensazione che il loro amore possa sfidare davvero la malattia e il futuro, la linea fluida, sospesa di una coreografia fatta di meravigliosi lifts in volo, diventa espressione del sentire.

 
Una qualità condivisa con Roberto Bolle che ne La Dame mette la sua famosa bellezza e tecnica al servizio di un racconto pieno di alti e bassi emotivi, di entusiasmi e delusioni, gioia e disperazione. Commovente il terzo passo a due in nero, l’ultimo che li vede insieme, tragico il finale con Marguerite che muore sola mentre Armand finisce di leggere il diario. Potente nel ruolo del padre, Mick Zeni, grande Manon di Nicoletta Manni, seduttiva Olympia della giovanissima Caterina Bianchi.
Sedici minuti di applausi alla prima: repliche con Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko (coppia anche nella vita) il 30 pomeriggio e il 3 gennaio, con Emanuela Montanari e Claudio Coviello (29, 30 sera, 4/1), capodanno con i Guest Artist dell’Hamburg Ballett di Neumeier, Anna Laudere e Edvin Revazov, primo cast il 10 e 13 gennaio.