L’appuntamento è per stasera (ore 20.15) al Piccolo Apollo di Roma (Via Nino Bixio 80/b, angolo via Conteverde) con una serata speciale all’interno del consueto ciclo «Racconti dal vero», lo spazio dedicato al documentario di cui l’Apollo è sostenitore ostinato a cominciare da quella fase indispensabile che è la circuitazione di un film in sala.

 

 

In un doppio programma si vedranno Maledetta mia di Wilma Labate e Bella ciao di Roberto Torelli e Marco Giusti, il primo la storia di cinque ragazzi hacker, anarchici, rapper, poeti, militanti del movimento in blico tra il desiderio di raccontarsi e la diffidenza verso la macchina da presa. Il secondo è stato girato durante il G8 di Genova, e presentato alla Semaine de la Critique di Cannes dell’anno dopo in una sala pienissima, con standing ovation. La Rai lo ha prodotto, tra gli autori c’è anche Carlo Freccero, ma non lo ha mai mandato in onda per intero né tantomeno ne ha permesso la diffusione nel circuito festivaliero – a Cannes le domande erano arrivate numerose.

 

 

Forse perché timorosa della «verità» di quelle immagini, che il montaggio senza commento a parte la colonna sonora ideata da Elena Giusti, figlia di uno degli autori allora adolescente, mostrano. Ovvero la violenza feroce di quei giorni e la repressione messe in atto nelle strade di Genova che avrebbero segnato per sempre una generazione e gli anni a venire. E insieme il sentimento diffuso tra chi ne era testimone con la telecamera, Genova è stato anche il luogo più filmato, e dove forse per la prima volta non si poetva nascondere vista la presenza di centinaia di telecamere cosa stava accadendo, e al tempo stesso non poteva essere mostrato sul servizio pubblico che al contrario spingeva per oscurare. Nelle immagini del film realizzate dagli operatori Rai, in testa a tutti quelli della sede di Genova, e poi dalle piccole società indipendenti, ricostruisce – caso unico – cosa è accaduto quei giorni e, appunto, senza censure.

 

 

È dunque un’occasione da non perdere questa serata che vede la presenza degli autori, Marco Giusti, Carlo Freccero, Roberto Torelli, Wilma Labate, per vedere il film finalmente intero – su questo giornale lo stesso Giusti, ricordava come il fim è stato sempre utilizzato in frammenti all’interno di altri programmi televisivi e mai mostrato nella sua interezza, nonostante peraltro la copia fatta per Cannes fosse in 35 millimetri. E al tempo stesso sul Social Forum a Genova, rimasto un punto di frattura nella nostra storia fortissimo, coi suoi processi e le sue troppe assoluzioni, con le ipocrisie di facciata e le storie inghiottite dal silenzio. Il film è molto bello, e commovente, arriva diretto in una scelta narrativa e di montaggio che non cerca sentimentalismi né ricostruzioni. La memoria delle immagini è una cosa complessa.