Sono le 18 passate quando nella affollatissima piazza di Puerta del Sol, a Madrid, risuona Bella Ciao. Già dalle 17 le sardine di Madrid hanno iniziato a riunirsi, ma è questo il momento culmine: la cantante di flamenco Noelia «La Negri», gitana e femminista, intona la storica canzone della Resistenza italiana in un misto di spagnolo e italiano e con un appassionato ritmo flamenco. Le centinaia di sardine madrilene che si sono riunite per manifestare la accompagnano. Si riconoscono dalle tante figure di cartone preparate con cura, dagli slogan, dagli striscioni.

La Puerta del Sol è il cuore popolare di Madrid, il classico luogo degli appuntamenti, il chilometro zero da cui partono tutte le strade ed in cui tutte le strade arrivano. A dieci giorni dalla Noche Buena (la Vigilia di Natale) questa piazza – come tutto il centro – è affollatissima. I contorni della manifestazione quasi si confondono con il vivace brulicare di madrileni, turisti, curiosi.

IL CUORE DELLA PROTESTA però, è ben riconoscibile, e i manifestanti sono tanti. Più volte intonano Bella Ciao, e i madrileni e i turisti si fermano ad ascoltare e chiedono per cosa si manifesta. «È una protesta contro Salvini e contro le destre» risponde qualcuno. Molti tengono in mano sagome di sardine, accompagnate da frasi come «La Spagna non abbocca», «La Spagna non si Lega», e poi lo slogan forse più ingegnoso, su uno striscione: «Somos más que voxotros», che vuol dire «siamo più di voi», ma gioca sulla parola «vosotros» (voi), e sul nome del partito di estrema destra Vox, che alle ultime elezioni in Spagna ha ottenuto più del 15%. L’idea è la stessa delle sardine italiane: siamo più di voi, e riempiamo le piazze.

GLI ORGANIZZATORI delle «6000 sardine a Madrid» avevano salutato con molta soddisfazione la concessione di Puerta del Sol come luogo della manifestazione, non più di dieci giorni fa. Questo è il «chilometro zero» della Spagna ed il luogo di proteste di piazza importanti: chi può dimenticare il grande movimento del 15M, gli «indignados», che la occupò per oltre un mese nella primavera del 2011? Una evento che ha cambiato la recente politica spagnola.

Portare una protesta di italiani in questo posto, aveva già di per sé un forte valore simbolico. E i media spagnoli si sono subito incuriositi. Già a fine novembre diversi giornali pubblicavano notizie sulle «sardinas», il movimento che riempie le piazze in Italia «contra la derecha de Matteo Salvini». Ieri mattina anche La Sexta, uno dei canali tv più visti in Spagna, ha mandato in onda un servizio sulla protesta degli italiani a Madrid, dando poi spazio alle immagini delle piazze piene da Bologna a Torino. Ed in Puerta del Sol ieri c’erano le telecamere della Rtve, la Rai spagnola. È stato un successo organizzativo: Erik Zanon, il creatore della pagina Facebook «6000 Sardine a Madrid», aveva creato il gruppo a fine novembre. Nel giro di pochi giorni, erano già trecento le adesioni di italiani a Madrid e dopo dieci erano più di cinquecento. Fin da subito gli organizzatori, un gruppo di circa dieci persone che non si conoscevano fino a un mese fa e che si sono coordinati soprattutto su Whatsapp, hanno puntato sull’inclusione degli spagnoli nella protesta madrilena.

L’OBIETTIVO PRINCIPALE era mostrare che anche all’estero c’è una rete di persone che crede «nella politica del rispetto e non del disprezzo, nel pensiero dettato dalla testa e non dalla pancia, nella diversità come elemento di miglioramento della società». Una mobilitazione «contro la politica dell’odio», impersonata «da politici come Salvini o Abascal (leader di Vox in Spagna)». Ed in piazza, spagnoli c’erano, e Bella Ciao l’hanno cantata accanto agli italiani, due popoli fra i quali c’è sempre molta simpatia e sintonia.