Roberto De Robertis, 36 anni, è un docente di ruolo senza cattedra né stipendio. È uno dei 2.032 vincitori del «concorsone» beffati da un errore di programmazione del Ministero. Dopo undici mesi di prove e colloqui massacranti si è classificato 13° su 33 posti disponibili in «lingua e civiltà inglese». Metà – quindici – avrebbero dovuto essere assegnati quest’anno, ma le persone che hanno preso una cattedra sono state solo nove. Roberto non sa in quale scuola ha vinto la cattedra, né la città pugliese dove insegnerà.

Dove sono finite le altre sei cattedre?
Al momento sono scomparse. Gli altri vincitori non sono stati convocati entro il 31 agosto per essere immessi in ruolo in questo anno scolastico. La graduatoria di lingua inglese è stata pubblicata il 13 agosto. Gli uffici hanno convocato i vincitori il 28. Ogni convocato avrebbe dovuto scegliere la cattedra in una scuola media o in una superiore. I posti avanzanti dovevano essere assegnati con un’altra convocazione che però non è stato possibile espletare.

Come si spiega questo ritardo?
A me viene il sospetto che sia deliberato, per ridurre il più possibile il numero dei contratti a tempo indeterminato perché sono fuori budget. È quello che accade nella scuola dai tagli di Gelmini e Tremonti nel 2008. La vera razionalità è contenere, tagliare e risparmiare in ogni modo.

L’esito del «concorsone» è inquietante. in vista ce ne sono altri per 120 mila precari…
In effetti la spending review e i tagli potrebbero creare un esercito di vincitori di concorso senza stipendio. Stanno usando le stesse motivazioni di Profumo con il nostro concorso: ringiovanire, fare una selezione meritocratica. Ma chi ha fatto il concorsone era già abilitato con le scuole di specializzazione (Ssiss) come me. Il 90% aveva fatto già un concorso.

Perché ha fatto il concorsone?
Ero 170° in graduatoria, per me era l’ultima spiaggia. Hanno imposto questa ingiustizia di superare persone molto più grandi di noi in graduatoria, con più esperienza. La stampa ha detto che questo è stato il primo concorso dal 1999. Falso. Ci sono migliaia di persone abilitate dal 2000 nelle Ssiss che prevedano test di ingresso, verifiche e un esame di stato.

Adesso che cosa farà?
Proverò a insegnare nei corsi di formazione, continuerò a fare ricerca dopo un dottorato e gli assegni all’università. Aspetterò una chiamata per una supplenza a tempo determinato nella mia provincia. L’anno scorso insegnavo a Minervino Murge e a Barletta. Io vivo a Bari. Ogni giorno facevo in macchina 180 chilometri.

Che cosa si prova ad essere truffati dallo Stato?
La nostra è un’eterna attesa. È angosciante. Quando pensi di averlo raggiunto, l’obiettivo sfuma. È come il gioco dell’oca: fai due passi in avanti e tre indietro.

A cosa serve questo gioco dell’oca?
A tenere sulla corda l’esercito di riserva del precariato. E per svilire la pubblica istruzione con progetti diretti a forme di privatizzazione.