Con l’Irlanda che ha ritirato il suo candidato alla vicepresidenza della Bce – il governatore della banca centrale nazionale Philip Lane – perché non godeva di sufficiente appoggio, si sono spalancate le porte per l’unico altro pretendente alla poltrona di vice Draghi: Luis De Guindos, un passato in Lehman Brothers ai tempi del crack prima di diventare ministro dell’economia spagnolo, è stato designato ieri dall’Eurogruppo a succedere al portoghese Vitor Constancio il cui mandato scade il 31 maggio prossimo. Con l’appoggio di Germania (De Guindos è stato un fedelissimo del falco tedesco Wolfgang Schäuble per 5 anni) e Francia. Contraria l’Italia, che con Madrid ha un conto in sospeso: la Spagna non ha sostenuto Milano per la sede dell’Agenzia del farmaco. È il primo ministro a fare il salto nel board della Bce. «Non è la migliore» scelta che si potesse fare, sottolinea il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo: «è ministro dal 2011, la sua nomina potrebbe creare un conflitto di interessi e minare l’indipendenza della governance della Bce». L’elezione sarà ufficializzata al consiglio europeo di marzo.