L’autore stesso la definisce «definitiva». E non potrebbe essere altrimenti: Franco Battiato – Le nostre anime – in uscita venerdì 13 (l’artista siculo non è evidentemente superstizioso) per i tipi della Universal – nella sua versione estesa (quella ’normale’ ripercorre in tre dischetti il repertorio pop) contempla i suoi 50 anni di carriera racchiusi in 6 cd e ben 4 dvd. «Dato che hanno sempre pubblicato in passato raccolte senza chiedermi l’autorizzazione, bene ora devono pagarla…», spiega ridendo. A chi gli chiede se esiste un vero filo conduttore spiega: «impossibile, un repertorio troppo ampio. Abbiamo scelto con cura e la scelta è caduta su quelle che giudico essere state importanti per me».

Operazione di cernita meticolosa equamente ripartita con Francesco Cattini e Francesco Messina che ha curato la parte grafica. E poi un gran lavoro l’ha fatto Pino «Pinaxa» Pischetola, remixando e aggiunto parti strumentali al progetto che apre presentando nel primo cd tutto La voce del padrone, manifesto del pop italiano che nel 1981 (1 milione di copie vendute) gli cambiò la vita. Da artista «per pochi eletti» a fenomeno di massa. Ma trovano spazio tracce da L’era del cinghiale bianco, Orizzonti perduti e poi Mondi lontanissimi, Gommalacca e i più complessi – recenti – Inneres Auge e gli esordi sperimentali con Fetus. Spuntano anche tre canzoni inedite, quella che intitola il disco: «è il punto di arrivo della mia ricerca spirituale. In realtà avevo già scritto un pezzo su quelle tematiche nel precedente Apriti sesamo».

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Da autore nel tempo si è scoperto fine interprete dedicando ben tre album sotto sigla Fleurs, vezzosamente numerati 1 3 e 2, dove ha ripercorso la canzone d’autore italiana e internazionale. Operazione a lui cara visto che l’intero quarto cd si compone di brani tratti dai tre lavori, con l’aggiunta di una inedita versione di Se telefonando: «nel 1966, quando è uscito quel capolavoro, suonavo in un pub milanese con un gruppo d’avanguardia e lì l’ascoltai per la prima volta. Poi ho scoperto che in realtà in classifica non era andata granchè bene, diciamo che l’ho voluta…vendicare», chiosa sornione. Si è divertito a rifare una sua hit Centro di gravità permanente diventato Center of Gravity, in coppia con Mika: «È un tipo molto simpatico ed è stato tutto molto veloce, nell’inciso alcune parti le canto io poi entra lui. Il finale – una chiusura improvvisa – non mi piaceva, quindi ci ho inserito il mio ’uacciauari’ per richiamare l’originale…».

Trovano spazio nel megabox un dvd con il meglio di Bitte Keine Reklame, programma condotto da Battiato e Sonia Bergamasco («è stato faticoso ridurre sei puntate in un’ora e venti…») a metà anni duemila, e i tre film da regista, riproposti in altrettanti dvd: «Con Perduto amor avevo anche ricevuto un premio, il secondo Musikanten è piaciuto molto a un autore francese, ma non dico chi è per pudore chi è. Il terzo era Niente come sembra, un film che forse avrà una sua vendetta futura. Ho curato ogni dettaglio ma credo sia stato capito da pochi». E in fieri resta sempre il progetto su Händel, ma mancano i soldi: «Finora abbiamo raccolto solo 2 milioni di euro, forse ora grazie all’attore protagonista, Johannes Brandrup, riusciremo a portarlo a termine». Battiato – che il 19 novembre sarà ospite di X Factor («da un talent mi hanno proposto una cifra sbalorditiva per fare il giudice, ma non è cosa per me») – ha in serbo per il 2016 un tour in coppia con la sua musa Alice, in partenza il 13 febbraio da Carpi: «entrerò io, poi arriverà lei, e infine uscirò io», scherza. Un aneddoto finale: «Mentre uscivamo dal palco all’Eurofestival dove presentammo I treni di Tozeur (arrivarono quinti, ndr) ci venne incontro il presidente della Bbc per farci i complimenti, disse che era il miglior pezzo in gara».