Amy Coney Barrett si è presentata davanti alla commissione giustizia del Senato per il primo giorno di una settimana di udienze riguardanti la sua conferma come giudice della Corte Suprema. La sua conferma è praticamente certa, vista la maggioranza repubblicana al Senato, ma per i democratici l’udienza è l’occasione di guadagnare terreno nel dibattito sulla sanità. A metà novembre è previsto il voto sull’Affordable Care Act: con una Corte Suprema sbilanciata 6 a 3 per i conservatori, rischia seriamente di soccombere.

LA TENSIONE NELL’AULA della commissione Giustizia è stata alimentata anche da un furioso tweet di Trump: «Stanno dando troppo tempo ai democratici nel fare le loro dichiarazioni, e non è obbligatorio. Personalmente io accellererei i tempi, approverei la nomina alla Corte suprema e passerei a lavorare sugli stimoli per gli americani!». Anche Biden ha detto la sua ai compagni di partito: «Non attaccate Barrett per la sua fede religiosa, ma concentriamoci sui rischi per la riforma sanitaria. Teniamo gli occhi sulla palla!».

I tweet illustrano perfettamente le linee dei due schieramenti: i repubblicani sostengono che la giudice Barrett sia una voce a favore della protezione dello stato di diritto, e i democratici che la sua elezione toglierò la copertura sanitaria a milioni di americani durante una pandemia. A sottolineare ciò i Dem hanno portato in aula una serie di grandi foto di famiglie, bambini, adulti che hanno avuto la possibilità di curarsi solo grazie all’Aca e ora rischiano di perdere la copertura sanitaria.

I Dem hanno dipinto Barrett come scelta da Trump per motivi politici, pronta non solo a rovesciare l’Obamacare, ma ha minare il diritto all’aborto e a sostenere il tycoon nel caso non remoto che il risultato delle elezioni finisca davanti alla Corte Suprema. «Un giudice può decidere il destino sulla salute di milioni di americani» ha detto Amy Klobuchar, ex candidata alle primarie Dem, in uno degli interventi più accorati, in cui ha raccontato come suo marito e il padre 91enne hanno contratto il Covid.

«PASSAVAMO LA GIORNATA a pulire le superfici quando questo virus si trasmette per via aerea, il presidente lo sapeva e lo teneva nascosto. Questo non è il Paese di Donald Trump, è il vostro. Questo non dovrebbe essere il giudice di Donald Trump. Dovrebbe essere il vostro». La candidata alla vicepresidenza Kamala Harris ha deciso di intervenire da remoto giudicando inadeguate le misure prese contro il coronavirus. «Questa udienza ha riunito per ore più di 50 persone in una stanza a porte chiuse – ha detto Harris nel suo intervento – mentre la nostra nazione sta affrontando un virus mortale diffuso nell’aria. Questo comitato ha ignorato le richieste di buon senso per mantenere le persone al sicuro. Le udienze dovevano essere posticipate».

Non condivide i timori per la sicurezza il repubblicano Mike Lee, che solo dieci giorni fa era risultato positivo al tampone, ma si è presentato in aula, e come se non bastasse, ha rilasciato la dichiarazione di apertura senza la mascherina.

LA DISINVOLTURA DI LEE è quella di tutto il Gop. Lo stesso Trump, autorizzato dai medici della Casa Bianca a tornare al suo programma anche senza una risposta chiara su quando il tampone sia stato negativo per l’ultima volta prima della malattia, o se lo è ora, ha deciso di riprendere a fare comizi. Ieri è stato in Florida, oggi sarà in Pennsylvania, domani in Iowa, in quanto sostiene non solo di essere «guarito», ma «immune» al virus.