Fino a qualche giorno fa Genova è stata invasa – pacificamente – dai camionisti che protestavano contro una viabilità ormai impossibile, uno slalom tra i cantieri, le deviazioni e e i blocchi che, si spera, anche grazie al nuovo Ponte S. Giorgio diventerà solo un ricordo. Nel frattempo si mette in moto un Tir che girerà a lungo libero per le piazze genovesi e liguri, e riserva la prima tappa, corrispondente in in tutto e per tutto a una prima nazionale, alla centralissima Piazza della Vittoria di Genova. Tir – Teatro in rivoluzione è un progetto ideato da Davide Livermore e realizzato dal Teatro Nazionale di Genova. Il colosso della strada c’è davvero, è un grande camion che nella sua veste normale è in tutto e per tutto un tir come quelli che srotolano chilometri sulle strade. Da fermo e aperto diventa un palcoscenico con le luci, le scenografie, la musica che palpita attorno. Non un’idea inedita, sia chiaro, da un punto di vista teatrale, ma senz’altro un’idea nuova in questa estate strana in cui le arti vanno a cercare il pubblico – uno a uno – che sconta ancora l’isolamento innaturale del lockdown.

Venerdì 7 debutta in piazza a Genova dal Tir Bastiano e Bastiana di Mozart, probabilmente la prima «operina» scritta dal divin fanciullo. Regia e scene di Davide Livermore, Valentino Buzza tenore, Giorgia Rotolo soprano nei ruoli principali, Aïda Bousselma cembalo e direzione musicale, Quintetto d’archi del Teatro Carlo Felice di Genova. Spiega il regista, che ha rodato Bastiano e Bastiana a Valencia nel 2017: «I teatri itineranti non li ha inventati nessuno, sono sempre esistiti. Solo che, in questa fase della nostra storia e della nostra vita, mi sembra importante che sia il teatro ad andare incontro al pubblico, ai cittadini, alle persone. Credo sia la cosa più bella che si possa fare». Un camion che diventa scrigno della bellezza, e al contempo fatato guardiano dei misteri, nella storia del salisburghese il giardino del medico ipnotizzatore Mesmer. Bastiano e Bastiana, composto nel 1768 da Mozart su libretto di Friedrich Wilhelm Weiskern, Johann H. F. Mueller e Andreas Schachtner (che a loro volta avevano attinto a uno scritto di Rousseau) è una storia lieve e giocosa di amore contrastato e poi vincitore: con giocolerie, bel canto, molta ironia. Dopo la prima nazionale, il Tir- Teatro in Rivoluzione si sposterà a Savona, in altri quartieri genovesi, e poi sul Levante ligure, il tutto fino al 5 settembre.