La procura di Napoli esaminerà il video di Fanpage.it: le telecamere hanno ripreso domenica l’esterno dei seggi di Scampia, Piscinola e San Giovanni a Teduccio, allestiti per le primarie. Consiglieri comunali e municipali fornivano agli elettori l’euro necessario per votare. Episodi accaduti sia in seggi andati alla vincitrice, Valeria Valente, che ad Antonio Bassolino: battuto per appena 452 voti, ieri ha presentato ricorso. La sezione reati contro la pubblica amministrazione verificherà i fatti, si tratta di un’indagine conoscitiva in cui non si formulano ipotesi di reato in quanto le primarie sono una votazione indetta da un’associazione privata e non risultano denunce relative a violenze all’esterno o all’interno dei seggi. Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, ha spiegato a Il Mattino: «Immaginare un’azione penale per fare luce sugli episodi sospetti è impensabile. Sarebbe come aprire un fascicolo sulle regole interne di una bocciofila».

La polemica ha investito i vertici nazionali del Pd, così è intervenuto il presidente Matteo Orfini: «Il risultato non è in discussione, le primarie non vanno annullate e se ci sono singoli casi si interverrà su quei casi. Mi sembra che il video racconti una cosa da verificare dettagliatamente, cosa che abbiamo chiesto di fare agli organismi competenti. Se ci sono stati illeciti o cose discutibili, anche se non penalmente rilevanti, è giusto si prendano provvedimenti sul singolo caso ma questo non mi sembra inficiare l’esito delle primarie». Orfini e Valente sono sotto il tiro incrociato dei sostenitori di Bassolino e dei 5Stelle. «Dare soldi alle persone che vanno a votare è una vergogna – hanno dichiarato i deputati Pd Luisa Bossa, Anna Maria Carloni, Giorgio Piccolo, Michela Rostan e l’europarlamentare Massimo Paolucci -. Viene trasformato un esercizio di democrazia in una scena di clientelismo da marciapiede. Contro queste pratiche si deve alzare con forza la voce di tutto il Pd. Non solo con dichiarazioni di principio ma con atti concreti».
I 5S passano all’attacco dal blog di Grillo, il post è firmato da Roberto Fico: «Invitiamo i cittadini a rivolgersi alle autorità giudiziarie e denunciare senza timore i brogli piddini ormai conclamati». E poi l’affondo: «Valente ha qualcosa da dire? Tacere significa essere e rimanere complici. Il Pd è da commissariare, per decenza e per rispetto dei cittadini non dovrebbe proprio presentarsi alle elezioni». Interviene anche Luigi Di Maio: «Quello che accade deve preoccupare anche noi: immagino che colui che stava dando soldi fuori al seggio, per far votare delle persone, voglia qualcosa in cambio, magari un appalto sull’asilo di mio figlio o un posto di lavoro nell’ospedale dove ricoverano mio padre».

Il capogruppo di Sinistra Italiana a Montecitorio, Arturo Scotto, invita la segreteria nazionale del Pd a riflettere «sul messaggio devastante mandato ai cittadini». Duro anche Luigi de Magistris: «Da napoletano e da sindaco trovo che siano immagini squallide, la stessa fotografia di 5 anni fa». Minimizza invece il governatore Vincenzo De Luca: «Cose di poco conto». Bassolino si fa sentire via facebook con un post che annuncia la guerra: «Sono disgustato dalle immagini del video di Fanpage.it e anche dalle ridicole interpretazioni che ne sono state date». E nel pomeriggio l’affondo: «Rispettare la libertà e la dignità delle persone è un requisito irrinunciabile della democrazia. Per questo ho presentato un ricorso sui gravi episodi avvenuti».
La commissione di garanzia se ne occuperà oggi, esaminerà le immagini solo perché oggetto del ricorso: «I fatti evidenziati dal video non sono stati riportati in nessuno dei verbali che ci sono pervenuti dai 78 seggi» spiega il presidente, Giovanni Iacone. I segretari provinciale e regionale Pd, Venanzio Carpentieri e Assunta Tartaglione, difendono le primarie: «E’ in atto un tentativo di delegittimazione attraverso attacchi strumentali. Oltre quei singoli casi inaccettabili, ci sono state migliaia di persone che hanno votato in maniera regolare, trasparente e spontanea, come hanno riconosciuto tutti i candidati in campo».