Nella mattinata di ieri i miliziani di Al-Shabaab, gruppo jihadista affiliato ad Al-Qaeda, hanno attaccato due basi militari dell’esercito somalo, causando almeno 47 vittime e decine di feriti. Due incursioni simultanee contro le basi di Bariire e Awdhigle – circa 100 Km a sud-ovest di Mogadiscio – più un terzo attacco contro un convoglio militare che stava sopraggiungendo dalla capitale somala in rinforzo ai militari attaccati.

IL GENERALE Mohamed Tahlil Bihi, comandante delle forze di fanteria, ha confermato all’Associated Press «l’utilizzo di kamikaze per penetrare nelle basi e un violento scontro a fuoco, durato diverse ore, con pesanti perdite anche tra i miliziani jihadisti». Nel comunicato di rivendicazione Abdiasis Abu Musab, portavoce di al-Shabaab, ha affermato di «aver invaso e occupato la base di Bariire per diverse ore, uccidendo almeno 50 militari governativi».

Un attacco che arriva in risposta all’incontro che si è tenuto sempre nella mattinata di ieri a Mogadiscio tra il presidente Mohammed Abdullahi Mohammed, noto come Farmajo, e i leader dei cinque stati federali per uscire dalla paralisi politica che affligge il Paese.

LO SCORSO MERCOLEDÌ il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha invitato le autorità somale a risolvere in fretta l’impasse legata al processo elettorale. «È nell’interesse di tutti i somali garantire che elezioni inclusive si tengano il prima possibile – ha ribadito l’inviato delle Nazioni unite per la Somalia, James Swan – visto che la situazione si sta progressivamente deteriorando e gli attacchi jihadista stanno diventando sempre più frequenti e sanguinosi». L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto ieri pomeriggio a Mogadiscio, quando un altro kamikaze si è fatto esplodere all’interno di una sala da tè frequentata soprattutto da giovani. Il bilancio è di 5 morti, tra i quali un bambino.

La Somalia avrebbe dovuto votare l’8 febbraio, data di fine mandato del presidente Farmajo, ma non si è riusciti a organizzarle a causa di profonde divergenze politiche. Da allora una coalizione di candidati dell’opposizione considera il presidente illegittimo e chiede le sue dimissioni. La nuova data fissata per le elezioni è il 9 aprile.
Recentemente Al-Shabaab ha pubblicato un video nel quale il leader del gruppo Ahmed Diriye, noto anche come Ahmed Umar Abu Ubaidah, dice di voler «ricreare un califfato sulle ceneri del governo del presidente Farmajo» ed esorta tutti i miliziani a colpire «qualsiasi obiettivo militare somalo o straniero». L’attuale presidente di Gibuti, Ismail Omar Guelleh, viene accusato di essere diventato «un servo dell’Occidente» e di aver trasformato il paese «in una base militare da cui si pianifica e si esegue la guerra contro i musulmani in Africa orientale».

L’EX COLONIA FRANCESE ospita numerose basi (Usa, Francia, Cina, Turchia e Italia) che forniscono supporto logistico alla coalizione internazionale impegnata in missioni anti-terrorismo e anti-pirateria in tutta l’area e nello strategico stretto di Bab el-Mandeb, considerato cruciale per il traffico di petrolio.