Discussione ruvida ieri in tarda serata nella commissione di garanzia di Sinistra italiana. Gli iscritti sarebbero arrivati, in meno di un mese, dai quattromila a ventunomila . Da quel che filtra volano accuse reciproche di poca trasparenza. Sotto osservazione il tesseramento di alcune zone, in particolare a Foggia e nel Lazio. Ci sarebbe anche stata una contestazione sulla dislocazione dei congressi locali che si svolgeranno sabato prossimo. In alcune grandi città – da Roma a Reggio Calabria – i seggi sarebbero collocati in zone poco raggiungibili, e per di più in un solo luogo anche per territori estesi. Ieri sera fra la Camera e la sede del partito a Viale Trastevere rullavano tamburi di guerra. L’area che si riconosce nel candidato Arturo Scotto, che conta metà gruppo di Montecitorio, minacciava rotture. Nel pomeriggio Scotto ha lanciato l’ennesimo appello: «Ho chiesto alla commissione di garanzia di permettere ad ogni iscritto e ad ogni iscritta, anche alla luce delle promesse – sempre tradite in passato – di garantire che siano le persone a scegliere. Ho chiesto che questa volta non siano gli accordi nel chiuso in una stanza a definire il gruppo dirigente e la linea politica, ma le persone, con la loro testa, il loro cuore e il loro voto, a deciderlo. Per questo ho chiesto che si applichi il regolamento nel senso di garantire la massima partecipazione, in modo tale da poter discutere di politica e non di caricature».