L’orso «ribelle» in una piccola montagna di libri. Dal 7 al 10 settembre ritorna il Festival «Barricate di carta»: è la quarta edizione all’interno dello spazio autogestito Grizzly in via della Colonna 130 a Fano (Pesaro e Urbino). Il sipario si alza giovedì sera alle ore 21 con Daniele Falcioni che fa raccontare a Matthias Canapinitra, 25 anni, i suoi reportages fotogiornalistici Da Fano all’estremo oriente: Vietnam, Balcani, Caucaso e Turchia. Uno sconfinamento per immagini che accende i riflettori su storie, mondi, realtà meno estranee e più vicine di quanto si possa pensare.
«Fin dall’inizio dell’esperienza autogestita a Fano, ci è apparso cruciale condividere libri, documentari, film, fumetti delle centinaia di piccole e medie case editrici e cinematografiche indipendenti presenti in Italia» racconta Michele Binotti, a nome dei promotori del Festival, «l’iniziativa di Barricate di carta rappresenta un argine alle politiche dei muri e del razzismo. Contro il capitalismo globalizzato, sosteniamo l’autonomia delle piccole case editrici. Contro le grandi multinazionali vogliamo esaltare il patrimonio culturale alternativo, diverso e critico. È insieme un’occasione per le piccole librerie, ma anche lo spazio per la difesa del lavoro di ricerca e inchiesta ispirato dalla libertà rispetto al pensiero dominante».

IN ATTESA di una sorta di «appendice noir» con Massimo Carlotto (che a fine mese manda in libreria Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane), il Festival di Fano si concentra sull’attualità politica senza tuttavia dimenticare le produzioni dal basso. A partire dal doppio appuntamento in «cartellone» venerdì, perché subito dopo l’apertura del Grizzly il ricercatore Fabio Mengali e Guido Caldiron, scrittore e giornalista, affrontano con il pubblico un’analisi ravvicinata su Chi è Donald Trump?
In serata Vittorio Lattanzi presenta il libro Lercio. Lo sporco che fa notizia (Shockdom). Insomma, le due facce della medaglia in un panorama mediatico che sempre più contribuisce a sdoganare i peggiori istinti, non solo politicamente scorretti.

NEL WEEK END, invece, si alternano dibattiti e concerti. Sabato alle ore 18.30 è in programma Palestina: la storia non è finita. Un popolo che non dimentica e non si dimentica con Chiara Cruciati (autrice con Michele Giorgio di Cinquant’anni dopo 1967-2017 pubblicato da Edizioni Alegre) e Cecilia Dalla Negra del sito Osservatorioiraq.it, con l’introduzione affidata a Leandro Foglietta. Dopo le ore 22 musica dal vivo con Oneiric Folk Pop & Popular Things.
Domenica alle ore 18 presentazione dell’autoprodotta «Cavallino Rivista» con gli autori sul tema Disegnando racconti tra il marea Adriatico e il monte Nerone. Infine, serata all’insegna del jazz con Little Oak Trio (Pierpaolo Pupilli alla chitarra, Angelo Ridolfial al basso e Marco Barbato alla batteria).

Il Festival di Fano è promosso in collaborazione con le librerie Sabot e Arvultùra, che assicurano un’aggiornata «barricata di carta» delle edizioni indipendenti. E non mancherà street food anche con i prodotti tipici del «cratere» delle Marche, ad un anno dal terremoto.