I linguaggi artistici si contaminano attraverso un dialogo che muta la fruizione, rinnovandone la rappresentazione e potenziandone la linfa che scorre. Se avevamo già visto dischi disegnati dal vivo, per esempio nella coppia Colapesce-Baronciani che insieme avevano firmato il fumetto La distanza (BAO Publishing), ora lo stesso Baronciani rovescia il paradigma: da una graphic novel ricavare un disco. Una vera e propria colonna sonora per uno dei classici dell’illustratore pesarese, Quando tutto diventò blu, ripubblicato nel 2020 da Bao Publishing e che racconta le crisi di panico della protagonista Chiara. Pubblicato da La Tempesta, Corrado Nuccini (Giardini di Mirò) e Baronciani – già chitarrista degli Altro – plasmano un ambiente notturno, intimo e delicato, in cui anche le voci assomigliano a soliloqui di Chiara o ai fantasmi invocati dal malessere. Forse per questo una delle due cover nei 9 pezzi dell’album è She’s lost control, in cui aleggiava il male diverso ma devastante di Ian Curtis. È interessante osservare come il lavoro uscito nel 2008 (Black Velvet) prenda una nuova luce, Baronciani: «Il disco, lo spettacolo, il libro sono cose che sono accadute un po’ alla volta e hanno qualcosa di straordinario. Con Corrado, insieme a Daniele Rossi, Her Skin e Ilariuni (voci e suoni, ndr) sapevamo che per farlo ci voleva tempo. Creare una storia a fumetti nel 2008 era per me un momento straordinario, ma c’è voluto quasi un anno per realizzarlo nei momenti in cui non lavoravo ad altro. Quando disegnavo la storia non pensavo a cosa sarebbe potuto succedere: un bellissimo disco collettivo».

IL DISCO si sviluppa a partire da uno spettacolo preparato un attimo prima della pandemia. Gli attacchi di panico potrebbero essere un argomento attualissimo, riportare a galla la storia di Chiara è stato un altro tassello di un progetto già esplorato: «Ci siamo trovati in tour con uno spettacolo che parlava di attacchi di panico, un argomento e un momento difficile, in cui noi tutti abbiamo sentito per un attimo una paura molto simile. Il concerto è riuscito a parlare a tutti quelli che si sono trovati smarriti in questo periodo storico. È un disco stratificato, fatto di ambienti e atmosfere, ha lo stesso effetto di calma spettacolare che era l’esperienza del concerto».

Corrado Nuccini dà una versione particolare su quando è nata l’idea di musicare la graphic novel: «Anni fa abbiamo fatto un viaggio con la mia vecchia Clio, io, lui ed Enrico Ghezzi da Carpi a Bologna. Ghezzi, durante il viaggio faceva delle domande sulla tecnologia, tipo si possono scaricare i video da youtube? Mentre Alessandro rispondeva Ghezzi si addormentava. In quel momento ho capito che potevamo fare un disco insieme, c’abbiamo messo un po’ di anni ma poi ce l’abbiamo fatta». Alla base del processo di compenetrazione fra le diverse discipline artistiche sempre più accentuato, potrebbe nascondersi la necessità di amplificare gli stimoli destinati al fruitore più che sviluppare la complessità dell’opera. Corrado è anche direttore artistico di Ferrara Sotto le Stelle: «La rivoluzione digitale ci ha portato a una rivoluzione visiva-sensoriale mai vista prima. Se pensi che alla prima proiezione cinematografica della locomotiva dei fratelli Lumière, gli spettatori sono scappati per la paura di essere investiti, ecco, quell’ingenuità da uomini analogici, oggi s’è decisamente consumata. Sono proiettato nel futuro, non rimpiango il mondo di prima e ben venga questo futuro incasinato e promiscuo. La contemporaneità è una pentola a pressione e dentro ci sta di tutto, pure il nostro disco a fumetti».