Renzi sta pagando gli errori del governo Monti e della ministra Fornero, ma il prossimo presidente del consiglio si troverà costretto a pagare quelli che lui sta compiendo oggi». Il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo non è tenero verso il premier, e ritiene che lo «scippo perpetrato al tempo del “Salva Italia” ai danni dei pensionati» oggi venga sanato in modo «ingiusto» e «sbagliato». «Non si mette in piedi un modello così strano, con rimborsi dal 4% al 24% del dovuto, e senza essersi prima confrontati con i sindacati. Io penso che il governo si beccherà tanti di quei ricorsi che non ho davvero idea di come farà a fronteggiarli».

Ci sta dicendo quindi che anche voi state mettendo in piedi delle strutture per inondare di ricorsi il Tesoro? Non lo faranno solo le associazioni dei manager?

I manager hanno soldi per pagare i legali, noi siamo per privilegiare la mobilitazione, non facciamo sindacato con gli avvocati. Almeno aspettiamo di vedere se riusciamo a cambiare la situazione, confrontandoci con il governo. Comunque capisco anche i tanti che non vogliono farsi mettere i piedi in testa, le strutture per aprire dei ricorsi collettivi già esistono.

A proposito di incontro con il governo: Poletti vi ripete spesso che è pronto a convocarvi, ricordo anche all’indomani della sentenza della Consulta. Siete riusciti mai a vedervi?

Già tre mesi fa il ministro Poletti ha dichiarato che la riforma Fornero aveva creato problemi e disagi sociali, e io gli ho subito chiesto un incontro. Mi ha risposto che stava riflettendo. Si vede che hanno una riflessione lunga, perché da allora ogni volta che l’ho incontrato – l’ultima volta la settimana scorsa a Napoli – gli ho sempre chiesto di vederci per discutere di questi temi, ma ancora stiamo aspettando. Noi siamo qua.

Cosa gli direste?

Dai nostri dati, dallo studio che abbiamo fatto, viene fuori il grande scippo con destrezza fatto da Monti-Fornero sulle risorse dei pensionati, miliardi tolti ai loro assegni per rispondere a una crisi finanziaria importata dall’estero, e far stare peggio tutti. Tra l’altro se non recuperi il potere di acquisto di lavoro e pensioni, come fai a rilanciare l’economia? Adesso mentre parlo con voi, mi trovo in Sardegna: ho fatto un giro nell’isola e ovunque si vedono persone che hanno perso il lavoro. Lo venga a dire qui Renzi che c’è la ripresa.

Non la vedete? Ancora nulla?

Manco con gli occhiali a 3D.

Secondo lo studio citato prima, si parla di rimborsi dal 4% al 24%. La Cgil è più ottimista e calcola il 30%. Inoltre lo Spi Cgil è sembrato più morbido con il governo, per quanto critico, rispetto a voi e alla Cisl. Non è che si sta aprendo una nuova stagione in cui loro dialogano con il governo, si accordano, e voi avete più difficoltà?
A che conclusioni arrivi la Cgil non tocca a me dirlo, e ognuno fa i propri conti, non so chi sia più morbido o meno. Noi non abbiamo da declinare un’impostazione politica, stiamo sul merito. Non vedo molto differenza tra il 24% e 30%: io dico che dobbiamo tutti insieme pensare alla crescita e al lavoro. Il 75% delle nostre aziende lavora per il mercato interno, e quel poco di crescita che c’è viene da export, petrolio a costi più bassi e Qe di Draghi. Noi abbiamo anche proposto un nuovo modello contrattuale basato sulla crescita, in modo che si distribuisca la ricchezza: al momento il governo redistribuisce solo la povertà.

Beh, ci sono i 500 euro del “bonus Poletti” ai pensionati. Quindi sono solo una trovata elettorale?
Sicuramente, e ribadisco che quei soldi non bastano.

Quindi come comportarsi alle elezioni? Camusso dice che non voterebbe questo Pd, Carla Cantone lo vota, e Barbagallo?
Guido una grande organizzazione con tante sensibilità interne, non posso dire cosa voterei. Basti sapere che appartengo a quella sinistra sociale attenta ai bisogni di chi lavora e prende una pensione.

State preparando una mobilitazione unitaria dei pensionati?
Ci siamo mobilitati già due volte dopo la sentenza, adesso i segretari dei pensionati si stanno consultando tra loro e non escludiamo nulla. Ricordo che abbiamo fatto pochi giorni fa lo sciopero unitario più grande della storia, quello della scuola. Poi già da settimane è pronta la saletta in via Lucullo che vogliamo dedicare alle segreterie unitarie, e aspetto le mie colleghe per inaugurarla.

Da settimane? Cioè Camusso e Furlan vi fanno aspettare?
Ma no, è che abbiamo avuto tanti impegni ultimamente.

Se organizzerete una protesta, chiederete tutti i 18 miliardi a cui dà diritto la sentenza?
Noi vogliamo innanzitutto discutere con il governo: vale per le pensioni, così come vale per la scuola, e i contratti aperti, come quello del pubblico impiego.

Renzi, ripetendo un concetto espresso da Tito Boeri, ha spiegato che in sostanza è giusto non rimborsare tutto, che si deve prima pensare ai più poveri.
Poveri? Secondo le dichiarazioni dei redditi, i dipendenti e i pensionati non sono poveri. Prima facciamo chiarezza in questo campo.

Magari con le assunzioni che sono ripartite, grazie a incentivi e al Jobs Act, si migliorerà…
Ripartite? Vedremo quando avremo i dati semestrali Istat. Come ho già detto, in giro vedo ancora tanta gente che ha perso il lavoro.

Sulla scuola cosa rispondete ai Cobas, che chiedono di unirvi al blocco degli scrutini?
Abbiamo fatto il più grande sciopero della scuola senza i Cobas, ma con gli studenti e le famiglie. Dobbiamo protestare, sì, ma nel rispetto della legalità e cercando di preservare questa unità. Si può scioperare durante gli scrutini, ma non bloccarli del tutto.