Al terzo tentativo, Mohammed El-Baradei è stato nominato premier ad interim. La richiesta che venne dai militari per sostituire Hessam Sharaf nella crisi del novembre 2011, seguente agli scontri di via Mohammed Mahmoud, non lo convinse. Non gli vennero forse date le giuste garanzie per posticipare le elezioni, come i movimenti volevano. 71 anni, ex ambasciatore egiziano all’Onu, Baradei ha una lunga esperienza internazionale. Direttore dell’Agenzia per l’energia atomica (Aiea), il 14 febbraio 2003 al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite dichiarò che non vi erano prove che l’Iraq avesse utilizzato materiale nucleare per finalità belliche. Per questo, venne insignito nel 2005 del premio Nobel per la pace. 

Nel novembre 2009, Baradei, mentre erano in corso le dure polemiche per le successive elezioni presidenziali, sui requisiti dei candidati per partecipare al voto e per le indiscrezioni sulla possibile successione al presidente Hosni Mubarak del figlio Gamal, chiese condizioni precise per prendere parte alla competizione elettorale. Lasciato il paese, vi ha fatto ritorno il 26 gennaio 2011 nel pieno delle proteste anti-regime. Per questo, accusato di essere un «approfittatore», fu duramente contestato al suo rientro, ad una manifestazione di rivoluzionari a Giza. Dopo le rivolte ha fondato il partito Dustur (Costituzione) e ha sostenuto il blocco liberale (Kutla) alle elezioni parlamentari, rifiutando di candidarsi per le presidenziali del 2012. Questi movimenti non hanno ottenuto però buone performance nei seggi e contano solo pochi deputati. Baradei ha giurato nelle mani del nuovo presidente Mansour che aveva poche ore prima decretato lo scioglimento della Camera alta (Shura), dove il partito Libertà e giustizia dei Fratelli musulmani aveva ottenuto la maggioranza dei voti nel 2011. Il nuovo presidente Mansour ha nominato anche un’altra figura chiave per le istituzioni egiziane, il capo dei Servizi segreti, Mohamed Ahmed Farid. La giornata frenetica dell’ex presidente della Corte costituzionale ha annoverato incontri con leader politici e militari per definire i tempi della road map e i termini della nuova dichiarazione costituzionale. 

I Fratelli musulmani hanno smentito voci di incontri con Mansour per studiare un salvacondotto che riporti in libertà tutti i leader del movimento in cambio del riconoscimento del nuovo presidente. Anzi, la reazione dei Fratelli musulmani, anche alla nomina di Baradei, è stata intransigente. Avevano posto il veto sul suo nome dopo il giuramento di Morsi, come nuovo presidente, nel giugno del 2012. A confermare il «no categorico» della Fratellanza alla nomina di Baradei a premier ad interim, perché ha accettato il golpe ed è l’uomo degli «Stati uniti in Egitto», è stato Mohammed el-Khatib, dirigente della confraternita. I Fratelli sono ancora più tesi dopo l’annuncio dell’arresto del leader carismatico del movimento, candidato eliminato alle presidenziali, Khairat al-Shater. Nella serata di ieri sono continuate a confluire centinaia di migliaia di persone nelle due piazze contrapposte: una a favore di Morsi, intorno alla moschea Rabaa al Adaweya a Medinat Nassr al Cairo, l’altra dei giovani Tamarrod (ribellione) e delle opposizioni in piazza Tahrir. 

A conferma del clima di fibrillazione, le due grandi compagnie petrolifere britanniche, Bp e Bg group hanno rimpatriato il personale non indispensabile per le gravi condizioni di sicurezza. È di oltre 37 morti e 1.200 feriti il bilancio delle violenze che si stanno registrando in tutto l’Egitto tra sostenitori e oppositori del presidente deposto Mohammed Morsi. Dopo le manifestazioni «del rifiuto» dello scorso venerdì, il Cairo ha vissuto ore sanguinose con scontri continui sui ponti del Nilo verso piazza Tahrir. Gli islamisti avevano fatto appello a mantenere la mobilitazione in difesa di Morsi. Gruppi armati vicini al deposto presidente egiziano Morsi hanno attaccato la sede del governatorato di El-Arish nel Sinai. L’esercito egiziano ha imposto il coprifuoco nella regione. Mentre nei cieli del Cairo volavano aerei dell’aeronautica militare. **