Nuovo sgombero per i migranti dell’ex presidio del Baobab. Appena una settimana dopo il ventiduesimo sgombero avvenuto a Piazzale Maslax il 13 novembre scorso, i migranti si erano radunati in un’altra area a piazzale Spadolini, vicino all’ingresso laterale della stazione Tiburtina a Roma. Cinquanta persone circa, tutte con regolare permesso di soggiorno, hanno trovato riparo dal maltempo che si è abbattuto sulla Capitale, con l’aiuto e la solidarietà dei volontari.

«SERVONO MACCHINE e furgoni per portare via gli effetti personale. Non si sa dove debbano sparire questi esseri umani privati anche del diritto di ripararsi. Chi può vada» hanno scritto gli attivisti sui profili social pochi minuti dopo l’inizio dellosgombero. La risposta non si è fatta attendere. Alcuni cittadini hanno messo a disposizione le loro macchine e hanno trasportato i pochi beni ancora in possesso dei migranti. «La sensazione – afferma Roberto Viviano, presidente dell’associazione Baobab Experience – è che quello che noi definiamo incontro solidale tra migranti e cittadini debba essere perseguito e trattato alla stregua di un assembramento illegale».

LE PERSONE CONTINUANO a arrivare. Sono fuoriusciti dai circuiti Sprar, persone con protezione umanitaria senza diritto all’accoglienza, tutti frutti del nuovo decreto sicurezza. «Stiamo cercando una nuova sistemazione, saremo costretti a raggiungere luoghi isolati – continua Viviani – se non riusciremo ad individuare una zona l’unica possibilità è quella di dormire in strada, separati uno dall’altro». Intanto si prepara il ricorso per chi è stato identificato il 13 novembre dalle forze dell’ordine. «Dieci di loro hanno ricevuto soltanto l’invito a presentarsi in questura – sostiene Viviani – mentre per altri non è stato possibile rinnovare il permesso di soggiorno dopo il rifiuto della residenza virtuale».

IL PREFETTO DI ROMA, Paola Basilone, ha sostenuto il 14 novembre scorso che «a tutti i migranti del Baobab è stata offerta una soluzione». Dopo la circolare di Salvini «l’approccio è cambiato». Per questa ragione il prefetto ha definito «l’offerta» come «non più negoziabile». E ha aggiunto: «Quindi o si accetta o no. Se poi la scelta è restare in strada…».

DALLE PAROLE DEGLI ATTIVISTI di Baobab emerge una realtà diversa: «La città decorosa non vuole vedere la miseria, non vuole sapere la verità. E allora via, sotto la pioggia. Pavidi, perché non hanno nemmeno il coraggio di ammettere che per loro, queste persone, andrebbero eliminate. E la solidarietà che si crea, fa loro ancora più paura».

L’APPUNTAMENTO è per venerdì 23 novembre alle 15 a Piazza San Silvestro dove è stata convocata una manifestazione contro il «decreto sicurezza» in concomitanza con l’inizio della discussione alla Camera.«Queste persone non possono sparire» ha aggiunto Andrea Costa, coordinatore di Baobab Experience.