Un milione di sterline per il «vuoto» o, meglio, per una serie di strisce di carta tagliuzzate. Chi avrà pazienza potrà ricostruire quella celebre bambina con palloncino rosso a forma di cuore (Girl With Balloon) targata Banksy. Ma dovrà fare del puro bricolage perché appena l’opera è stata comprata da un anonimo collezionista, durante l’asta di Sotheby’s a Londra, si è subito autodistrutta, finendo tranciata in coriandoli. Il tutto sotto lo sguardo allibito del pubblico e anche del battitore stesso che, una volta posato il suo martello, ha assistito all’annientamento in diretta dell’oggetto dei desideri. Nascosto nell’intelaiatura della cornice c’era, infatti, un tritadocumenti che ha fatto sparire l’innocente bambina e, soprattutto, il suo valore di mercato. Sul profilo Instagram di Banksy è stata postata l’immagine dell’opera a pezzetti: uno scherzo da maestro. C’è anche chi ha pensato che l’artista fosse presente in sala per azionare il dispositivo della distruzione.
Adesso, Sotheby’s dovrà correre ai ripari con l’acquirente. Ma l’operazione antimercato si è rivelata una formidabile pubblicità: secondo Joey Syer, co-fondatore del sito MyArtBroker.com (che rivende le opere di Banksy) le quotazioni, post performance, subiranno un’impennata. E se il compratore è seriale nei confronti del graffitista non avrà perso un milione, ma lo potrà moltiplicare.
Meglio ancora è andata a quei passanti coraggiosi che comprarono dalla bancarella allestita vicino a Central Park degli «originali Banksy» per sessanta dollari, come fossero riproduzioni in serie. Non furono in molti a scommettere e a fidarsi dell’operazione improvvisata, ma buona parte di quelle persone oggi può considerarsi fortunata.