Il bollettino economico diffuso ieri dalla Banca d’Italia conferma che il Pil italiano diminuirà dell’1,9% e riprenderà la sua corsa nel 2014 con un +0,7%. I primi segnali dovrebbero vedersi già alla fine di quest’anno, come sperano tutti da Confindustria alle larghe intese al governo. Una previsione ripetuta ossessivamente come un mantra, ma che dovrebbe affrontare la realtà dei numeri come cerca di fare la banca centrale quando annota che solo a gennaio la contrazione del Pil era stimata all’1% e la crescita per il 2014 era stimato allo 0,7. Non si capisce perché all’aumento della contrazione del Pil oggi non dovrebbe corrispondere quello della crescita domani. Misteri. Bankitalia conferma inoltre che la disoccupazione aumenterà al 13% entro il 2013 e che i consumi crolleranno ancora nel 2014 dopo la flessione del 2,3% quest’anno e del 4,2% del 2012. Manca l’offerta di lavoro da parte delle imprese, sostengono gli esperti. Se sono queste le previsioni, allora è confermato che mancherà anche l’anno prossimo aumentando la percentuale dei giovani disoccupati che l’altro ieri l’Ocse ha dimostrato avere sfondato la soglia del 50%.