Bando Lombardia per il Cinema, il ritorno dopo sette anni di vuoto
Pubblicati i risultati 10 film di finzione prodotti per il 60% da società romane, più territorio nei documentari
Pubblicati i risultati 10 film di finzione prodotti per il 60% da società romane, più territorio nei documentari
Uno scandalo politico-immobiliare da farsi perdonare e una latitanza di sette anni durante la quale la produzione cinematografica milanese ha faticato più delle altre a trovare risorse, pesano non poco sulle valutazioni del Bando Lombardia per il Cinema pubblicato ieri.
A SPARTIRSI i nuovi finanziamenti ci sono dieci progetti di finzione (serie e film cui vanno complessivamente 2.400.000 euro) prodotti per il 60% da società romane e nove documentari (600.000 euro), dove, al contrario, la presenza locale vale oltre il 90%.
Notevole è il peso delle serie, la principale delle quali è Belcanto con Vittoria Puccini, diretta dal regista di Mare Fuori Carmine Elia e prodotta da Lucky Red e Rai, le cui riprese, iniziate a gennaio dovrebbero essere ormai alle ultime battute. Il suo budget è di 15 milioni di euro, al confronto del quale i 300.000 euro assegnati non possono certo dirsi decisivi.
All’insegna della minimizzazione del rischio anche Mollo tutto 2, il ritorno del milanese imbruttito prodotto da Medusa e appena finito di girare, e Facciamo tutti centro di Paola Randi produzione Fandango da tempo in postproduzione, mentre l’eccezione coraggiosa è Ferine originale progetto dell’esordiente di Andrea Corsini prodotto da Edi che raccoglie 250mila euro utili per sostenere l’ambizione internazionale del film.
Generalmente più originali e lungimiranti le scelte dei documentari, per i quali anche contributi da qualche decina di migliaia di euro possono essere decisivi. Tra i progetti più importanti spiccano Bestiari, erbari, lapidari di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, L’allodola, ritratto della mitica direttrice di Brera Fernanda Wittgens per la regia di Mattia Colombo e Francesco Clerici, Il movimento della Pietà di Bruno Oliviero, che ragiona sull’attualità dell’opera di Michelangelo esposta al Castello e Una Rosa è una rosa documentario di Alina Marazzi in sviluppo con La casa delle visioni.
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