Ci sono libri che raccontano storie e libri che raccontano la storia e “Bandierine”, fumetto pubblicato da Barta, editore pisano di narrativa, sembra soddisfare perfettamente entrambe le definizioni.

Coordinato da Tuono Pettinato (autore di biografie su Garibaldi, Alan Turing e Kurt Cobain) e dallo storico Stefano Gallo, il libro riunisce sette storie a fumetti ispirate ad altrettanti episodi della Resistenza italiana al nazifascismo.

Come spiega Tuono Pettinato, il progetto nasce da una necessità precisa:

«L’idea è stata di Silvia Barsotti della libreria Fumettando di Pisa, alla quale molti giovani lettori e molti genitori andavano chiedendo un libro a fumetti sulla storia del ‘900, su temi storici come seconda guerra mondiale e resistenza. La libreria è un vero e proprio punto di aggregazione, uno spazio per fumetti coscienziosi anche per chi progetta e vuole portare avanti progetti insieme: una specie di isola felice del fumetto. Silvia ne ha parlato con me e con Stefano Gallo, storico e ricercatore indipendente, anche lui appassionato di fumetti. “Bandierine” nasce come fumetto a km zero, c’erano molti illustratori in zona che potevano essere coinvolti nel progetto.”

Un libro creato per rispondere a una necessità espressa da parte degli stessi lettori, che ha tutte le caratteristiche per divenire un’autoproduzione, ma che presto solletica l’interesse di Andrea Settis, editore di Barta. «Cosa ci ha convinto? La portata politica del progetto- spiega Settis- sorto per raccontare la Resistenza ai giovanissimi senza le imbalsamazioni della retorica di sinistra e di centro, che spesso uccidono la memoria nel tentativo di celebrarla, e contro le denigrazioni interessate della destra, che sulla scorta di sporadiche efferatezze commesse anche dai partigiani, vuole equiparare buoni e cattivi. No e poi no: c’era chi combatteva per la libertà e chi contro la libertà. Il fascismo era atrocità eretta a sistema. Inoltre la caratura delle persone impegnate ha funzionato per noi come una garanzia: Tuono Pettinato, -per dirne una- premiato anche a Lucca e a Treviso come miglior autore unico; Stefano Gallo, storico di vaglia, dotato di gran sensibilità anche narrativa e Silvia Barsotti, della libreria Fumettando che conosco e stimo da anni».

Il libro ha una struttura precisa: una cornice narrativa, illustrata da Francesco Guarnaccia, in cui un giovane studente, nipote di un expartigiano, vede accendersi la sua passione storica dopo l’incontro con un combattente, compagno del nonno che non ha mai conosciuto. L’emozione del narrato lo coinvolge così tanto che riuscirà a rimediare il brutto voto in Storia. Nella cornice si incastonano con naturalità le sette storie scritte e disegnate da Lorenza De Luca, La Tram, Sakka, Fabio Ramiro Rossin, Emanuele Tonini ed Emanuele Messina con stili completamente diversi, che rispettano il tono degli episodi storici ai quali si ispirano. Un libro corale che stupisce per la freschezza e per l’equilibrio tra le intenzioni didattiche e il risultato artistico: ma come si lavora a un progetto così ambizioso? Tuono Pettinato racconta: «Stefano Gallo che è uno storico, ma anche un gran appassionato di fumetti, ha preparato una scelta degli episodi, basandosi su quelli più significativi che pensava potessero essere i più adatti per la trasposizione illustrata. L’idea era inizialmente quella di concentrarsi sulla Toscana, ricca di storie di resistenza, ma poi abbiamo allargato il raggio d’azione: così accanto a episodi di resistenza civile in Toscana, appare una storia ambientata durante le quattro giornate di Napoli (“Fuorigrotta” disegnata da La Tram) e una ambientata nella Jugoslavia occupata dai nazifascisti nel ’41 (“Maciste”, disegnata da Emanuele Tonini). In un paio di casi, ci siamo ispirati a racconti adattati, e in altri ad episodi tramandati che abbiamo ascoltato direttamente dai protagonisti».

La struttura narrativa della cornice a colori rispetta l’ispirazione didattica del libro: come i giovani lettori che sfoglieranno le pagine, avvicinandosi alle storie della resistenza, il protagonista scopre questo intenso e leggendario periodo della storia italiana attraverso il racconto del Sig. Consani. In questo contenitore le storie della resistenza, disegnate invece in bianco e nero, vengono messe in relazione con l’oggi, attraverso il personaggio creato da Francesco Guarnaccia. Tuono Pettinato, sceneggiatore della storia, spiega: «Ho lavorato con una sceneggiatura base e un mini storyboard, perché Guarnaccia ha un segno molto personale ed ero molto curioso di vedere come avrebbe tradotto il senso e il messaggio che volevamo trasmettere. Per la scelta degli episodi invece ho lavorato a braccetto con Stefano Gallo, fino conoscitore di questo affascinante periodo storico. Da parte sua, il giovane illustratore pisano, proveniente dal collettivo Mammaiuto, racconta così il suo impegno «Quando Tuono Pettinato mi propose di fare questa storia ero in quinta liceo e non avevo mai neanche lontanamente pensato alla possibilità di fare una storia per un libro vero, con autori veri, e perfino un piccolo editore (vero). Quindi la prima reazione fu di totale entusiasmo. In più, quando seppi che la mia “cornice” avrebbe parlato di un liceale contemporaneo mi trovai molto a mio agio, mi sarebbe bastato romanzare una storia personale, infilarci due riflessioni sui partigiani anche se all’inizio, proprio come il mio personaggio, non ne sapevo granché. 

E invece fu molto di più. Nel documentarmi, nell’ascoltare le storie dei miei nonni, di altri vecchietti partigiani, mi sono ritrovato a fare lo stesso percorso di formazione che fa il mio personaggio. Tolti i “quattro” a storia e le visioni sui nazisti, ho raccontato una storia praticamente autobiografica.»

Nonostante la giovane età, Guarnaccia dimostra uno stile personalissimo, accoglie la scommessa di Tuono Pettinato e si confronta con la storia dello studente che scopre il fascino delle storie vere ed eroiche con un’immaginazione sfrenata. «Se avevo vissuto un’esperienza già così vicina a ciò che si voleva raccontare nel libro-racconta Guarnaccia- perché non aggiungere elementi di fantasia, quasi onirici? Una storia di formazione classica poteva essere senz’altro funzionale, ma sarebbe stata accattivante? Così il mio personaggio nella sua personale battaglia scolastica, vive anche un’avventura. Non bastano le strampalate imprese al quale lo costringe il signor Consani, ma c’è anche da sconfiggere il proprio subconscio e il proprio senso di colpa. Mi sono divertito a farlo tormentare da dei “nazisti immaginari” che gli rapiscono il nonno e che lui riesce a sconfiggere senza violenza, ma solo con la cultura. Una piccola storia d’avventura, alla fine molto quotidiana, dove il successo sta nel rimediare un brutto voto a storia ma anche, e soprattutto, nel capire che ci sono delle persone che hanno fatto tanto per noi nel passato ed è doveroso ricordarle».

Il risultato è una strabiliante narrazione giocata su molteplici livelli, lontana da una semplice agiografia degli eroi partigiani: nel libro non si racconta solo dei combattenti costretti a sparare, ma anche di un nonno che tiene in piedi una rete di contatti che attraversa tutta la penisola, di un docente di storia che combatte dalla cattedra dell’università occupata dai tedeschi, di una bambina che salva un intero condominio dalla ferocia dei tedeschi. Episodi tratti dalla realtà, in alcuni casi romanzati e un fine gioco narrativo che porta illustratori e sceneggiatori a ricucirli nelle fila della storia.

Un accurato spazio dedicato alle fonti e alla bibliografia di ognuna delle storie chiude il libro, rendendolo perfetto per essere proposto nelle scuole medie (inferiori e superiori) ed essere utilizzato come approfondimento didattico nei corsi di italiano e storia. Una piccola gioia di narrativa illustrata capace di sposare la letteratura col senso civico e di portare, in modo finalmente non scontato, la memoria sui banchi di scuola.