Questa è la storia di mia madre e del suo amico Juan, di come lei scoprì i libri e lui la luce del giorno». Comincia così un gioiello dell’editoria per l’infanzia, quel Clara e l’uomo alla finestra (pp. 48, euro 16), delicato racconto scritto dall’argentina María Teresa Andruetto, che Uovonero ha avuto il merito di portare in Italia. Venato di malinconia, impastato nell’ocra delle distese aride e abbrustolite dal sole della Pampas (magnificamente evocate nei disegni di Martina Trach), l’albo – nonostante le poche parole che lo attraversano – è un romanzo di formazione ispirato a un’altra infanzia, ereditata nelle narrazioni di famiglia: quella della mamma dell’autrice cresciuta in un villaggio senza biblioteca. Un’assenza di storie che si riscatterà con il potere dell’immaginazione: l’uomo recluso imparerà ad amare il mondo esterno grazie agli occhi pieni di stupore della bambina e lei si nutrirà di fantasiosi viaggi indotti dai libri. Il libro è un grande atto d’amore di Andruetto per la letteratura come chiave d’accesso alla libertà, in un paese che a lungo è stato funestato dalla dittatura.

Una «libertà» (ma stavolta di interpretazione) è quella che si prende l’inglese Beatrix Potter nel rinarrare – circa un secolo fa – la fiaba di Cappuccetto Rosso, privata da effetti edulcoranti e impreziosita da un finale aperto (Mondadori, pp. 43, euro 16). Pur se il lupo non figurava nell’elenco dei suoi animali «domestici» d’elezione (pare che da bambina Beatrix vivesse circondata da furetti, pipistrelli e, naturalmente, conigli, dai quali scaturì Peter Rabbit), l’autrice ne dà qui una versione malvagia e accattivante che ha colpito profondamente anche l’artista Helen Oxenbury, scelta per illustrare la storia, che era rimasta priva di «tavole»: il suo sarà un lupo con larghi calzoni di lana e scarpe bicolori, un inaffidabile e un po’ ruspante «signore di campagna», con tanto di bastone da passeggio per fare colpo.

[object Object]

C’è poi un altro puer classico che torna in libreria in versione integrale, come lo volle Barrie ma con una nuova traduzione: è Peter Pan, consegnato alle scie blu eletriche di mari e cieli da Tatjana Hauptmann (LupoGuido, pp. 208, euro 30, trad. di Marta Barone).
Fra gli animali da rivalutare alla rovescia rispetto al pregiudizio che li vuole sanguinari c’è invece Hugo, protagonista della divertente storia della svedese Mia Nillson, al suo primo albo interamente illustrato, pubblicata dalla giovane casa editrice Il Barbagianni (pp. 44, euro 16,90). Ex stella di un circo itinerante, il coccodrillo Hugo finisce per caso fuori zona, nel nord, dove nessuno ha mai visto uno come lui. Lo ritengono un mostro, ma lui lavora a maglia, cucina, pulisce e, soprattutto, aspetta visite. Rimane però impigliato nella paura degli altri, condannato alla solitudine perché «diverso» e «malfamato». Ma dietro l’angolo, anzi, proprio per strada, il suo destino sta per compiersi riservando molte sorprese.

[object Object]

Molte creature abitano le foreste. E tra di loro c’è un riccio vagabondo, abituato a trasferirsi ogni sera a casa di Orso per contare le stelle. Un giorno con la nebbia il mondo scompare, regalando un’esperienza fatta di incantesimi, presenze magiche e un gran pullulare di amici. Il riccio nella nebbia (pp. 48, euro 19) è il sofisticato albo che Adelphi propone per i più piccoli: è nato dal corto di animazione del 1975 del russo Jurij Norstein, ormai divenuto un classico, ed è firmato insieme a Sergeij Kozlov. Le splendide tavole pittoriche sono opera di Francesca Yarbusova, moglie e collaboratrice del cineasta. La trama riecheggia la sinfonia delle emozioni dovute agli smarrimenti della crescita.

In un paesaggio innevato si troverà sperduto e infreddolito anche un «little robin» (Il pettirosso e Babbo Natale di Jan Fearnley, Gribaudo, pp. 32, euro 12,90). Dopo avere lavato e stirato sette vestiti di lana per resistere nei sette giorni che precedono le feste, finisce a battere il becco perché generosamente li ha regalati agli altri coinquilini del bosco. Ma ci sarà qualcuno di molto speciale che lavorerà a maglia un cappotto rosso vivo per lui, come ricompensa del suo buon vivere comunitario.

In mezzo a boschi e brughiere del nord ventose fa la sua apparizione Piccola volpe, un cucciolo che illumina il paesaggio con l’arancio vivo del suo pelo (Il Castoro, pp.86, euro 14). Scritto da Edward van de Vendel e illustrato da Matije Tolman, che lo trasforma in una vera opera d’arte, il libro è sospeso tra realtà e sogno e racconta l’indomita spinta a esplorare il mondo, sfidando i venti e le metamorfosi delle stagioni, assaggiando la squisitezza delle more, giocando con la palla e stringendo amicizie pericolose, per esempio con gli umani. Ma non tutti gli umani vengono per nuocere.

Neanche i mostri, per la verità. Alcuni aspettano solo di essere capiti. Il mio primo Atlante dei fantasmi e dei loro amici di Patrik Antczak (Donzelli, pp. 88, euro 22) è un viaggio intorno al pianeta in compagnia di creature fantastiche: da Melusina che piagnucola nel camino fino a Yamamba con gli occhi di fuoco, a cui basta un lecca-lecca per starsene buona e farsi i fatti suoi.

 **************

ANTICHI CLASSICI

Dalla solitaria Artemide al coraggio di Antigone

Una dea che si imbriglia nella letteratura e diventa la protagonista di una serie di avventure che cuciono insieme creature, miti e leggende. È questo Il romanzo di Artemide. La mitologia greca in cento episodi, scritto dalla francese Murielle Szac (che ha al suo attivo anche Ulisse, Hermès e Teseo), illustrato da Olivia Sautreuil e pubblicato da Ippocampo (pp.304, euro 19,90). Artemide, divinità dei boschi e della caccia, protettrice dei parti e degli adolescenti, solitaria e poco incline a rispondere al comando, diventa così l’icona della donna libera, che calamita intorno a sé numerosi personaggi dell’Olimpo e altrettanti terrestri.
Sempre intorno all’antica Grecia si muove un altro libro che questa volta si concentra sul teatro. Non è mica una tragedia! di Daniele Aristarco (con i disegni di Sara Not, per Einaudi Ragazzi, pp. 216, euro 16,90) racconta la potente storia simbolica di Edipo Re, le angosce di Prometeo incatenato, il coraggio di Antigone, lo strazio delle Supplici. Tornano per i lettori e lettrici più giovani Eschilo, Sofocle, Euripide, in compagnia anche di Aristofane, l’unico autore di commedie di cui ci siano giunte le opere complete. «Storie incandescenti, fitte di battaglie, sortilegi e copi di scena. E di splendidi dialoghi, di confronti preziosi, di illuminazioni da portare per sempre con sé», spiega nella sua introduzione Aristarco, lo scrittore dei nostri tempi che si chiama come il matematico e astronomo di Samo, vissuto tra il IV e il III secolo a. C.
Infine, per completare il Grand Tour e offrire un po’ di dimestichezza con gli antichi c’è anche l’albo concepito per i più piccoli I miti greci in rima, di Ugo Vicic, con le divertenti illustrazioni di un classico per l’infanzia come Agostino Traini (Piemme, pp. 48, euro 14,50). Così assistiamo al dramma di Dafne che prega la Madre Terra, «mentre l’assatanato già l’afferra». Però la Madre forse non capisce, / oppure le si oppone e la punisce».
Fra le eroine c’è poi la nuova nata Ulissa, monella uscita dalla penna di Joan Rioné per le matite di Armand. Momo manda in libreria questo delizioso albo che vede anche l’ingresso di un miglior amico dal nome altisonante: Penelopo. (a. di ge.)

*********

GRAPHIC NOVEL

[object Object]

Le ribelli Anna dai capelli rossi e Lee Miller

Quando nel 1908 la canadese Lucy M. Montgomery pubblicò Anne of Green Gables, Anna dai capelli rossi, forse pensava di essersela cavata così. Ma, sulla scia del successo, dovette tenere stretto a sé quel personaggio dalla fervida immaginazione e trasformare le avventure della ceelbre orfana in una serie. Poi, quella bambina viaggiò ancora, anche dopo la morte della scrittrice (avvenuta nel 1942), catapultandosi sul grande schermo, dentro la tv e nelle anime giapponesi. Ora Anna dai capelli rossi, la piccola che fatica a trovare una famiglia adottiva girando tra varie fattorie – i cui dintorni rurali molto ricordano i paesaggi d’infanzia dell’autrice, cresciuta sull’isola di Prince Edward – diventa un graphic novel. E il suo adattamento segna l’esordio nella letteratura della bibliotecaria specializzata in libri per ragazzi Mariah Marsden (Il Castoro, pp, 117, euro 15,50, illustrazioni di Brenna Thummler, traduzione Laura Tenorini).
Tra le figure storiche narrate in forma di fumetto c’è anche una fotografa di guerra, artista d’avanguardia e giornalista di grande coraggio nel libro uscito per Sinnos dal titolo Trame libere. Cinque storie su Lee Miller (pp. 176, euro 15). Eleonora Antonioni si cimenta, in questo romanzo grafico tutto virato in un elegante nero e giallo, con una protagonista caleidoscopica, che da fotomodella (anche per Man Ray, con cui vivrà un amore) passerà dall’altra parte, diventando corrispondente in zone di conflitto. Sarà lei a seguire gli Alleati nel campo di Dachau e sarà poi immortalata da Scherman mentre si lava provocatoriamente nella vasca da bagno di Hitler.
Il designer Seymour Chwast, invece, che nel 1954 fu uno dei fondatori del Push Pin Studios con Milton Glaser, punta la sua fantasia in alto e approda tra i gironi infernali di Dante. La sua Divina Commedia in comics (Quodlibet, pp.128, euro 19, traduzione di Fiorenza Conte) vede il Sommo poeta nei panni di un detective anni ’40 mentre Virgilio è un elegante signore inglese, forse poco raccomandabile, e Beatrice una idilliaca bionda. Peccati e virtù sono raffigurati con il pungente graffio dell’autore. (a.di ge).

 

GIANNI RODARI

Aspettando l’anno del centenario di Gianni Rodari (2020), continua l’opera di ripubblicazione delle storie – Einaudi Ragazzi propone per Natale e, soprattutto per l’Epifania, la magia del trenino elettrico protagonista del romanzo La freccia azzurra, con un’introduzione di Neri Marcoré e le illustrazioni di Camilla Pintonato – del grande scrittore e pedagogista. Emme edizioni si fa avanti con Bambini e bambole, un albo arricchito dai disegni allegri e «costruttivisti» di Gaia Stella. È una filastrocca tratta da Il libro degli errori dove si delineano due mondi contrapposti, che molto hanno a che fare anche con quelli umani, dove la divisione in classi sociali è feroce. Così scopriamo che ci sono bambole che possiedono tutto, carrozzine, arredi da cucina, posate e scodelle, armadi, automobili a molla, persino «bambole più piccoline» con le loro vettovaglie e, invece, come chiude Rodari la filastrocca, ci sono «bambini che non hanno niente».