Krõõt Juurak è un’artista e performer estone il cui lavoro (performance, presentazioni, testi, workshop, cambiamenti dell’umore, conflitti) sfida le definizioni di coreografia e performance. Nel suo variegato campo di attuazione, affronta temi come il camouflage, la non autonomia, l’ovvio, rivolgendosi ad un pubblico non esclusivamente umano. E’ stata presente in diversi contesti tra cui la Baltic Triennial – CAC Vilnius (2012), Biennale Arte Venezia – Oo Pavilion (2013), Arte Fiera – Performing the Gallery (2018) e ImPulsTanz Vienna. Bad Mood è stato concepito dall’artista nel 2014, all’interno del De Appel Curatorial Program, per un’esposizione priva di uno specifico spazio espositivo e senza budget intitolata Three Artists Walk into a Bar. A questa sollecitazione Juurak ha risposto offrendo il proprio stato d’animo come opera, rimanendo per tutta la durata della mostra in un mood vagamente negativo. Oggi le istruzioni della performance sono in vendita per collezionisti e istituzioni d’arte che affrontano con spirito auto-ironico l’immaterialità della performance, esponendosi alla fragilità (relazionale e d’immagine) di un possibile bad mood. Durante Live Arts Week, dal 19 al 21 aprile 2018, quest’opera sarà presente a MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, condizionando le attitudini dei soggetti coinvolti all’interno del museo e lo sguardo del pubblico. Focolaio di potenziale contagio, il Cattivo Umore può diffondersi e includere chiunque.

Il tuo lavoro cerca di espandere il terreno della performance. Hai detto che le performance non dovrebbero limitarsi a certi atti compiuti dal vivo in cui qualcuno guarda qualcosa che accade su di una scena. Qualche esempio partendo dai lavori che hai realizzato negli ultimi anni?

Una performance può essere molto meno di ciò che comunemente intendiamo utilizzando questo termine. Mi piace che il significato della parola performance si riferisca anche a cose semplici, come quando si usa dire “la performance di una automobile” o “la performance di un business”. La performance è in questo caso qualcosa che sta accadendo, è già in atto; mi interessa una performance che sia più un ‘essere’ che un ‘fare’ o un ‘agire’. Per fare degli esempi tratti dal mio percorso, KroOt è il mio nome offerto come spazio da affittare ad altri artisti; AUTODOMESTICATION è un ricerca sulla mia condizione performativa in quanto artista freelance, realizzata in collaborazione con animali di compagnia; CODOMESTICATION è una collaborazione professionale con mio figlio appena nato; SLEEPING PERFORMANCE è un’esplorazione del potenziale politico implicato nel fatto di dormire in contesti diversi; SLEEPING WORKSHOP è un laboratorio in cui un cane insegna a dormire a degli umani; INTERNAL CONFLICT è un conflitto -vero o apparente- innescato tra i curatori di una mostra. E PRESENTATION è la performazione dell’archivio del mio lavoro decennale condensato in dieci minuti.

Bad Mood, il lavoro che presenterai a Bologna, lo hai definito come uno stato performativo, o meglio, una condizione. Come utilizzi un materiale così effimero, il cattivo umore, trasformandolo in un’opera d’arte?

Un umore può essere effimero ma tuttavia è reale, un umore è reale quanto un’istituzione. Trattando l’umore come materiale cerco di tenere bene a mente che le cose che chiamiamo effimere, persone, stati d’animo, performance, sono in realtà al centro delle istituzioni. Un umore esprime la sua materialità perché può essere generato da un attrito. Ci sono delle regole non scritte che, se non seguite, producono disagio; tuttavia nessun evento o fatto particolare può essere definito come causa di quel disagio. In questo senso, un (cattivo) umore vive al di fuori della legge.

Spesso nei tuoi lavori sembra che tu parta da una posizione di disagio: inadeguatezza, risposte inaffidabili, sciopero, riluttanza, camouflage, certi silenzi animali, sono elementi che usi giocando con il conflitto come un gioco politico tragi-comico?

Può essere. Quando ero bambina mio padre una volta mi ha detto: “Se fai qualcosa che non ti dispiace che altri possano fare, allora probabilmente stai facendo qualcosa di giusto”. Un’altra cosa che diceva spesso era: “Sospetta sempre delle persone con delle buone intenzioni”. Quindi, immagino che molto dipenda da che cosa si sospetta; la politica è negli occhi dello spettatore? Si può sempre dire che tutto è politico, ma ciò significa anche che nulla è politico. Sono principalmente interessata a come qualcosa di apparentemente apolitico possa diventare politico.

Aaron Schuster, autore al quale ti sei riferita più volte, ha scritto che una persona che agisce con piacere è meno vulnerabile alle distrazioni, più concentrata su ciò che sta facendo e maggiormente predisposta alla coazione. Il malumore, come sintomo di dispiacere, è una forma di critica nei confronti del piacere che un artista dovrebbe trarre dal proprio lavoro? C’è qualcosa di cui lamentarsi?

La lamentela sembra contraddire il piacere. Ma gli abitanti del paradiso si lamentano? E con chi potrebbero lamentarsi? Il lamentare, l’agire come sintomo del malumore, è immediatamente riconoscibile come tale. È uno stato che si comunica spesso con una chiarezza maggiore del piacere. Il consumismo capitalista ha individuato nel piacere qualcosa che può essere incontrato attraverso un bisogno in eccesso, e questo sistema di valori è una forma di controllo sociale. Quando un malumore emerge, qualsiasi sia la sua forma, agisce come attrito a questa forma di controllo. La lamentela è a sua volta quasi certamente una forma di controllo e, non sorprendentemente, il controllo può essere interrotto solo da altre azioni di controllo. Per dirla in breve, il cattivo umore è un modo per pensare in modo piacevole alla negatività.

Chi sono i performer di Bad Mood a Bologna?

Mi è stato detto che parteciperanno le seguenti posizioni (senza un ordine particolare): Referenti Reception e accoglienza del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Presidente dell’Istituzione Bologna Musei, Direttore Artistico del MAMbo, Assistente Direzione Artistica, Referente Ufficio Stampa e Comunicazione del MAMbo, Barman del Bar-Bistrot Ex Forno MAMbo, Referente Relazioni esterne e Progetti speciali del MAMbo, Responsabile del Dipartimento Educativo MAMbo, ed eventuali altri volontari spontanei.