Secondo anno di tournée per Le signorine, un testo di Gianni Clementi che manda in scena due nomi famosi del teatro italiano, in una stagione che sembra per altro votata alla leadership delle glorie di antico e meritato lignaggio. Lo spettacolo è il ritratto fulminante di due anziane sorelle, strascicone non solo nel fisico leso dalla polio, quanto deformate nel profondo dalla routine e dalla solitudine. Immacolata e Rosaria sono le due creature che Isa Danieli e Giuliana De Sio incarnano (e anche scarnificano) in una epopea davvero esplosiva, di risate e di senso, nella prima parte del loro confronto/scontro, fino all’ultimo spicciolo di dignità e sopravvivenza. Poi la situazione si pasticcia un po’ tra deliri horror e commedia degli equivoci, evocando appunto altre letterature e latitudini. Ma quel ’ritratto di signore’ che gira in tondo ossessivo nelle camere claustrofobiche e ossessive (create da Carmelo Giammello) ha una potenza impressionante, in cui la regia di Pierpaolo Sepe porta le due signore, anzi Signorine, a una prova di bravura e crudeltà davvero notevole: Baby Jane si è trasferita a Napoli, o forse c’è sempre stata.