La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è intervenuta ieri in audizione alla Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera e ha chiarito alcune delle questioni relative alla scuola su cui ancora aleggiavano incertezze. Due su tutte: bocciature ed esami. Azzolina ha affermato che non ci sarà alcun «6 politico». Al contrario, la valutazione avverrà in base a quanto svolto dagli studenti durante l’anno e le insufficienze compariranno nella valutazione. Per recuperarle saranno stabiliti piani individuali nella prima metà di settembre. «Resta ferma la possibilità di non ammettere all’anno successivo chi presenta un quadro carente fin dal primo periodo scolastico», ha specificato Azzolina.

NOVITÀ anche rispetto agli esami di fine ciclo. Per quanto riguarda la scuola media lo scrutinio si terrà tenendo conto di un elaborato da presentare oralmente in modalità telematica davanti al consiglio di classe. La discussione, differentemente da quanto annunciato in precedenza, potrà avvenire dopo la fine delle lezioni, verosimilmente tra il 9 e il 22 giugno. Questa richiesta era venuta dalle istituzioni scolastiche preoccupate delle tempistiche ristrette.

GLI ESAMI DI MATURITÀ, invece, si terranno a partire dal 17 giugno. Eccezion fatta per situazioni particolari dovute alle curve di contagio, la prova sarà in presenza, di fronte a una commissione composta da membri interni e un presidente esterno. «Il Comitato tecnico scientifico, su nostra espressa richiesta, ha autorizzato lo svolgimento della predetta prova, ritenendo che possa svolgersi nelle scuole, garantendo le condizioni di distanziamento e sicurezza», ha detto Azzolina. Sul tema dell’esame di maturità ieri è stata una giornata di sciopero telematico. La protesta organizzata sui social con l’hashtag #ioscioperodacasa ha visto l’astensione dalle lezioni a distanza dei maturandi che criticano la scarsa chiarezza sulle modalità d’esame.

ALTRO TEMA CALDO è il finanziamento del comparto scuola. La ministra ha annunciato che nel decreto legge «Rilancio» l’esecutivo stanzierà 1 miliardo e 450 milioni di euro in vista della ripartenza di settembre. Cifre confermate in serata dal premier Conte e dal ministro dell’Economia Gualtieri. Un miliardo andrà al Fondo per la gestione del rientro; 331 milioni all’acquisto di strumenti per la connessione online, all’assistenza medica e all’adattamento degli spazi scolastici; 39 milioni alla messa in sicurezza della maturità; 80 milioni alla copertura delle mancate rette della fascia 0-6 e al fondo regionale.

DOVE ANCORA RIMANGONO molte ombre è la questione dei concorsi e delle nuove assunzioni. «È mio impegno assumere i precari a settembre e ho sempre lavorato in questa direzione – ha ribadito ieri la ministra – Stiamo prevedendo 16 mila posti in più per le procedure concorsuali già bandite. Abbiamo dunque avviato le procedure per assumere quasi 80 mila docenti». L’intenzione è quella di fare i concorsi ad agosto. Azzolina è convinta di riuscirci, anche grazie a procedure specifiche cui ha lavorato la ministra per la Pubblica amministrazione Fabiana Dadone che dovrebbero essere inserite nel Dl «Rilancio». Sulla questione, però, continua il braccio di ferro con gli alleati di governo Pd e LeU, che non ritengono possibile realizzare i concorsi e che hanno presentato emendamenti per l’assunzione per titoli al Dl Scuola che andrà al voto la prossima settimana in commissione al Senato. Lo spiega Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato: «Continuo a pensare che il concorso sia la via maestra per accedere all’insegnamento. Eccetto durante una pandemia. Occorre avviare una procedura per titoli e servizio che consenta con certezza di assumere i docenti precari con 3 anni di esperienza entro l’inizio del nuovo anno scolastico».

ANCHE I SINDACATI – Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams – sono scettici sull’ipotesi dei concorsi estivi in presenza. Sempre ieri hanno promosso assemblee online in cui sono state discusse le problematiche legate all’emergenza in corso e quelle relative alla ripresa delle attività in presenza. I segretari generali Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio, in una nota congiunta, esprimono soddisfazione per l’alta partecipazione. E avvertono: «Guai se a settembre ci ritrovassimo con una marea di posti coperti precariamente, magari con le nomine ancora da gestire. Va assolutamente evitato, come è da escludere che possano svolgersi in presenza, nell’attuale fase di emergenza, le annunciate prove concorsuali».