Si definiscono «un esercito in cravatta». Oggi a Roma gli avvocati di M.G.A. (Mobilitazione Generale degli avvocati), una delle realtà più vivaci nel lavoro autonomo e delle professioni, lo hanno convocato per manifestare al ministero della Giustizia in via Arenula a Roma.

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La protesta è «contro la privatizzazione neoliberale della giustizia, cosí come per qualsiasi altro servizio o funzione pubblica», contro una professione esercitata solo in base al censo e non in base all’autonomia del lavoratore, contro gli istituti di categoria come la Cassa Forense che pesa sui redditi modesti degli avvocati con i suoi minimi contributivi obbligatori.

In un documento di 23 pagine che sarà consegnato al ministro della giustizia Andrea Orlando è esposta, in maniera esauriente e dettagliata una «contro-riforma» di un sistema al lumicino. «Vogliamo un sistema giudiziario efficace, efficiente e celere e vogliamo che sia accessibile a tutti, soprattutto alle fasce piu deboli della popolazione» afferma il presidente di M.G.A. Cosimo Matteucci. La manifestazione è stata annunciata su twitter mercoledì. In pochi minuti l’hashtag #questionegiustizia ha scalato la classifica del social network. Le adesioni alla protesta – «coalizione» la chiamano gli avvocati – sono numerose: si va dall’Anpi a Libertà e Giustizia, dai parafarmacisti F.N.P.I alla coalizione sociale di Landini, agli archivisti e alle professioni tecniche che aderiscono alla «coalizione 27 febbraio».