La maggioranza si è divisa sul testo dell’autonomia differenziata presentata dal ministro per gli affari regionali Francesco Boccia (Pd) alla conferenza Stato-Regioni. L’annuncio di volere approvare la riforma con un emendamento alla legge di bilancio è stato definito un «blitz» e una decisione «inopportuna» dai Cinque Stelle, ha prodotto una precisazione da parte del presidente della Camera Roberto Fico (M5S) e l’attendismo diffidente dei renziani di Italia Viva. Al contrario, l’intesa con le regioni è stata salutata dal segretario del Pd Nicola Zingaretti come una «svolta storica» e una «buona notizia». La situazione è tale da avere spinto il ministro ai rapporti col Parlamento Federico D’Incà (M5S) a convocare mercoledì prossimo una riunione di maggioranza sull’autonomia. Due giorni prima, lunedì, l’intesa quadro siglata con le Regioni arriverà in consiglio dei ministri. Sarà un incontro importante, ma non decisivo. Boccia ha escluso «divisioni con i Cinque Stelle «perché i territori hanno preso atto che il perimetro su cui stiamo lavorando è quello della Costituzione».

In effetti il consenso tra i governatori sembra ampio. C’è quello di Vincenzo De Luca della Campania e quello di Michele Emiliano in Puglia, regioni guidate dal Pd. E c’è quello dei governatori leghisti di Veneto e Lombardia Luca Zaia e Attilio Fontana. «Un ulteriore blocco sarebbe ingiustificabile, credo il processo non si possa più arrestare – ha detto Zaia – Le tempistiche che dà il ministro Boccia sono per gennaio-febbraio, e penso sia verosimile che si possa firmare un’intesa». «Valutazione positiva» anche da Fontana che ha sostiene l’ipotesi di non fare pagare i costi dei Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle regioni «virtuose».

Nella maggioranza gli animi non sembrano affatto sereni, né concordi con la decisione di Boccia. Le osservazioni molto critiche avanzate da Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura della Camera, illustrano le perplessità sostanziali che agitano i Cinque Stelle e sono diffuse anche altrove. «La proposta non è condivisa con il Parlamento, il governo e Boccia si fermino . ha detto Gallo – Nessun blitz sarà accettato. Basta con il fare le cose subito e male solo per dare contentini. L’autonomia, come abbiamo sempre detto, deve seguire un processo trasparente e partecipato del parlamento». Parole che sono sembrate a Boccia isolate, tanto da spingerlo a liquidarle in maniera brusca. Gallo «non è segretario né capo politico del Movimento 5 Stelle» ha detto. Ma quello di Gallo era solo l’inizio della partita. L’assist è stato ripreso dal presidente della Camera Roberto Fico. «L’autonomia differenziata non deve spaccare il Paese, deve essere un’autonomia che deve calcolare prima i Lep, dove le risorse devono essere equamente distribuite e dove non ci si può mai riferire alla spesa storica e soprattutto deve essere un provvedimento che unisca l’Italia per migliorarla e non per dividerla» ha detto Fico.

Dopo è arrivata la nota dei parlamentari pentastellati nella commissione bicamerale per le questioni regionali esponenti che hanno definito «inopportuna» l’ipotesi di inserire l’autonomia differenziata nella legge di bilancio. «Prima di esprimere un’opinione vogliamo vedere i testi, per noi ancora ignoti. Sicuramente il tema non potrà essere affrontato in legge di bilancio ma va ben approfondito. Inoltre è indispensabile prevedere un pieno coinvolgimento del Parlamento» sostiene il capogruppo di Italia VIva in Senato Davide Faraone.

Tra gli osservatori circola l’impressione che l’accelerazione sull’autonomia da approvare in poche settimane sia dovuta alla coincidenza con le elezioni regionali in Emilia Romagna, una delle regioni a guida Pd che ha chiesto l’autonomia insieme a Veneto e Lombardia. Lo pensa la senatrice ex Cinque Stelle Paola Nugnes che parla di «fretta elettorale che non può riguardarci». Il nodo restano i Lep. «Secondo Boccia dovranno essere realizzati in dodici mesi, ma in mancanza si potrà passare alla valutazione della “spesa storica”. è una cosa gravissima – sostiene Nugnes – Se si pensa che i Lep, previsti nella Costituzione da 18 anni non sono mai stati realizzati, per questioni di bilancio. Il rischio di varare una legge quadro nella confusione generale della sessione di bilancio è altissimo, una proposta folle».