Auto elettrica, il governo avvia il tavolo sugli incentivi. I dubbi del sindacato
Green deal La transizione non decolla: le vetture full electric sono salite nel 2023 appena al 4,2% dal 3,7 dell’anno prima. Cala la quota di mercato Stellantis: dal 36 del 2022 al 33%
Green deal La transizione non decolla: le vetture full electric sono salite nel 2023 appena al 4,2% dal 3,7 dell’anno prima. Cala la quota di mercato Stellantis: dal 36 del 2022 al 33%
Incentivi per il rinnovo del parco auto: il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato un incontro plenario per il primo febbraio. Al tavolo i principali rappresentanti delle imprese del settore e le organizzazioni della filiera. Tra i punti all’ordine del giorno sostegno ai redditi più bassi, rilancio della produzione di veicoli in Italia, raddoppio degli incentivi per Taxi e Ncc e l’avvio in forma sperimentale della formula del leasing sociale. Si arriverà all’appuntamento dopo una serie di riunioni dei gruppi di lavoro del «tavolo Stellantis». L’Ansa ha anticipato ieri la bozza del piano, a badget ci sarebbero 930 milioni: 570 milioni di nuovi fondi per l’automotive, il resto dai residui dei vecchi incentivi. Il testo indica gli obiettivi: cambiare il parco auto, che è uno dei più vecchi d’Europa (oltre 11 milioni di euro 3 o inferiori); sostenere le famiglie (extra bonus del 25% per Isee inferiore a 30 mila euro; strumenti incentivanti per stimolare l’acquisto di auto effettivamente prodotte in Italia.
Gli incentivi partono da 6mila e arrivano a 13.750 euro se si rottama un’auto euro 2 e si ha un Isee sotto i 30mila euro. L’aiuto per l’acquisto di una vettura ibrida va da 4 a 10mila euro, quello per un’auto a basse emissioni dai 1.500 ai 3mila euro. Il contributo maggiore è per la rottamazione di auto da euro 0 a euro 2 con una maggiorazione dello sconto per gli acquirenti con un Isee sotto i 30mila euro, con aiuti più consistenti per l’elettrico. Stesso meccanismo per le ibride. Per le vetture non elettriche ma che rientrano in emissioni 61-135 grammi gli sconti sono invece di 1.500, 2mila e 3mila euro in base all’auto rottamata e senza differenziazione per reddito. Viene previsto anche un paletto al costo della vettura che non può superare i 35mila euro per le elettriche, i 45mila euro per le ibride e i 35mila euro per le altre. Sono inoltre esclusi dagli sconti i concessionari. Il raddoppio del bonus interesserà anche i vecchi titolari di licenze di taxi o Ncc. Incentivi articolati sono poi previsti per veicoli commerciali nuovi da parte di piccole imprese. Viene poi delineata nella bozza la sperimentazione di un programma di Noleggio a lungo termine (spesso definito social leasing) che permetterà di stipulare a canone calmierato un contratto di almeno tre anni di veicoli a basse emissioni.
Michele De Palma e Samuele Lodi, segretario generale Fiom e segretario nazionale Fiom responsabile settore mobilità, a inizio dicembre avevano già chiarito la posizione della Cgil: «I finanziamenti pubblici devono essere vincolati a garantire la produzione in tutti gli stabilimenti, la ricerca e sviluppo e l’occupazione, anche a supporto dell’intera filiera della componentistica. Se non ci saranno le condizioni, ci troveremo all’opposizione di qualsiasi scelta che non risponde alle nostre richieste. Stellantis ha aperto alla possibilità di arrivare a produrre in Italia un milione di veicoli. Ma per la Fiom l’obiettivo è un milione di autovetture e non meno di 300mila veicoli commerciali leggeri, da verificare nel concreto visto che i lavoratori di quasi tutti gli stabilimenti sono in cassa integrazione. Le risorse pubbliche devono essere destinate anche per attrarre nuovi produttori. Dal 2014 abbiamo perso più 11.500 lavoratori. Quindi rimane aperta la domanda: Stellantis investe o chiude?».
La scorsa settimana Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm di Torino hanno attaccato: «Basta con il tabù del produttore automobilistico unico, deve arrivare un altro costruttore. Nessun pregiudizio sui cinesi purché rispettino le regole europee e italiane». Il 2023 si è chiuso con 1.566.448 immatricolazioni, il 18,96% in più del 2022. Sono state immatricolate 66.276 vetture full electric, in aumento del 35,1% rispetto al 2022, con una quota di mercato nei 12 mesi che si attesta al 4,2% (dal 3,7% del 2022). Al 31 dicembre 2023, il parco auto circolante completamente elettrico si attesta in Italia a 220.188 unità.
Secondo Dataforce, Stellantis ha venduto in Italia nel 2023 591.156 auto, il 10,5% in più dell’anno precedente. La quota di mercato annua scende a 33,5% rispetto al 36,3% del 2022 (ma è prima in Italia grazie ai veicoli commerciali). Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto (concessionari auto) ammette: «Chiude un anno molto faticoso, soprattutto con la rincorsa all’elettrico che rimane su una quota asfittica».
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