Due sono i vincitori principali alle europee austriache: l’estrema destra e i Verdi. Il Fpoe di Heinz Christian Strache è balzato al 19,5%, che vuol dire +6,5% e il raddoppio dei propri seggi, ora che in 4 andranno a ingrossare il nuovo gruppo in formazione intorno a Marine Le Pen. L’aspirazione dei successori di Joerg Haider era però ben altro, diventare primo o almeno secondo partito austriaco superando la soglia del 20%. Il partito xenofobo e euroscettico, che questa volta si è presentato con un linguaggio più morbido, è rimasto sotto le proprie aspettative, al terzo posto. Risulta invece il primo partito tra i lavoratori. Piena invece la vittoria dei Verdi, in Austria sempre solo all’opposizione eccetto nei governi locali. Capeggiati dall’europarlamentare Ulrike Lunaceck festeggiano il migliore risultato mai ottenuto: 15,1%, (forse il migliore in Europa) con un incremento del 5,2 che conferma il loro trend in costante salita. Al centro della loro campagna le politiche europee, il famoso pollo al cloro come regalo del Ttip, la mancate politiche sociali e il deficit di democrazia e di diritti umani evidenziato dal dramma di immigrati e rifugiati. I Verdi risultano essere il primo partito tra l’elettorato sotto i 29 anni, e insieme ai socialdemocratici, il primo partito tra le donne

Il nuovo partito dei Neos, liberale liberista, si è fermato invece al 7,9%. Hanno scontato la loro dichiarazione a favore della privatizzazione dei servizi pubblici, argomento in Austria decisamente impopolare. I pronostici sono stati smentiti: non c’è stato un vero schiaffo degli elettori austriaci ai partiti di governo, i socialdemocratici (Spoe) del cancelliere Werner Faymann e i popolari di Michael Spindelegger (Oevp). Solo uno schiafetto, come commenta il quotidiano viennese der standard. Il partito popolare ha mantenuto il primo posto con il 27,3%, scendendo di 2,6% grazie al suo popolare capolista Othmar Karas che ha condotto una campagna da indipendente dissociandosi dal  partito. Più dolente il risultato della Spoe, il partito maggiore e del cancelliere. E’ al secondo posto, con il 23,8%. Il capolista Eugen Freund, ex-conduttore televisivo, mostratosi fin dall’inizio debole – non sapeva quale fosse lo stipendio di un operaio, gli fu chiesto durante una trasmissione televisiva – non è riuscito neppure a mobilitare i funzionari del suo partito in maggioranza schierati su posizioni anche più critiche verso l’Europa. Infine, rammarico per il risultato di Europa anders, la lista Tsipras austriaca, rimasta molto lontana dal quorum del 4%. Si è fermata a un deludente 1,9%.